Festival "Blow Up": la nostra intervista ad Elisa Barucchieri e Maurizio Argan

Chiacchierata con i due direttori artistici a chiusura della kermesse svoltasi nell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo

mercoledì 7 luglio 2021
A cura di Marzia Morva
Prima che terminasse il festival "Blow Up: La creatività fa un salto ! –Le voci dell'anima", tra i primi eventi culturali svoltisi in presenza a Giovinazzo, evento di livello nazionale, abbiamo incontrato in un momento in cui si svolgevano le prove tecniche e il sound check Elisa Barucchieri e Maurizio Argan. Sono stati infatti loro i due ideatori e direttori artistici di questa fortunata rassegna, svoltasi nello spazio della piazzetta Andrea Martinelli dell'Istituto Vittorio Emanuele II.

Abbiamo chiesto loro quale fosse il punto di forza di un festival di incontri di teatro e danza giunto alla diciannovesima edizione.

«La complicità con Maurizio (Argan) è il punto di forza- ci ha detto la nota ballerina ed attrice Elisa Barucchieri -. Mi soffermo sul titolo" Blow up" che è un'emozione ricca di energia, di respiro dopo una lunga apnea causata dal lockdown e dalle restrizioni; "Le voci dell'anima" fa riferimento alla bellezza dell'animo umano e ora la creatività fa un salto. Il titolo "Blow up" ricorda anche il titolo di un film di Antonioni e a me fa pensare ad un esplodere di bellezza e contenuti, al mettere a fuoco e rinascere in una nuova pelle. Tutto questo è stato possibile grazie ad una squadra di lavoro eccellente, le mie assistenti: Alessia Abiuso, Lucia della Guardia, Germana Raimondo; il direttore tecnico Alessandro Catacchio, la squadra tecnica composta da Nico di Liddo, Piero Musella, Marianna Tozzo e Andrea Zuccaro, un ragazzo tirocinante del Dams che frequenta l'Università del Salento, ed il caro Stefano Montagna».

Per Maurizio Argan, co-direttore artistico, romagnolo di origine, precisamente di Rimini, affascinato da Giovinazzo, la forza della rassegna risiederebbe nel «lavorare insieme, nel non aver mai smesso di crederci e ripartire da questo istituto in sinergia con Elisa, lavorando a seicento km di distanza. Il festival è frutto di esperienza lunga tanti anni ed è per me una grande emozione essere stato qui ed essere riusciti a riprendere "le corde dell'anima" con qualità e cultura. A Rimini si svolgerà la 19ª edizione dal 20 al 29 settembre, una coproduzione ResExtensa e Teatro della Centena, l'organizzazione non è semplice ma la complicità negli intenti miei e di Elisa sarà un punto a favore. Questo festival è un'eccellenza italiana e rappresenta per la città di Giovinazzo un elemento a favore per il rilancio turistico. Mi fa piacere evidenziare l'interazione tra tutti : pubblico, amministrazione comunale, artisti nel rispetto della "relazione umana" che arricchisce», ha quindi concluso Argan.

Questa occasione di incontro con danza e teatro ha portato in città tanta gente, anche delle compagnie teatrali e di danza a livello nazionale che hanno alloggiato in loco, a Bari ed in paesi limitrofi, dando anche un supporto al turismo, alla conoscenza del territorio e alle attività ricettive e di ristorazione, opportuna osservazione che è balzata fuori dalla nostra piacevole chiacchierata.

«La bellezza della danza sta nella verità, è contemporanea, puoi usare tutti i codici, è immediata, c'è la dolcezza, l'irruenza, la fragilità, l'amore e l'erotismo, ma anche la rabbia - ha aggiunto Elisa Barucchieri -. La bellezza della danza è il linguaggio del corpo. A volte si perdono pezzi di vita e invece trovo che la vita vada vissuta. In ogni spettacolo del nostro festival c'è stato un racconto e l'opportunità di vivere più vite con le arti, il teatro, i libri, la musica – ha poi concluso la bravissima attrice e danzatrice aerea -. Con questo progetto abbiamo espresso la volontà di ripartire. L'ok della Città Metropolitana di Bari, del sindaco Antonio Decaro e la grande disponibilità di Nicola De Matteo hanno reso possibile tutto questo; grazie a questo accordo è andato in porto il mio progetto della residenza di danza e noi abbiamo potuto essere qui», è stata la sua conclusione condita dal consueto dolcissimo sorriso che la contraddistingue.