Pina Demartino vince la VII edizione del Premio di poesia dialettale

Ieri sera l'evento organizzato dalla Touring Juvenatium e dalla Fondazione "Piscitelli-D'Agostino"

domenica 25 luglio 2021 08.00
A cura di Gabriella Serrone
In una Giovinazzo presa d'assalto da visitatori, turisti e dall'esercito del mordi e fuggi, c'era un angolo in cui si rievocavano antichi costumi e si riportava alla luce un prezioso patrimonio culturale quale è il dialetto.

Nell'oratorio San Giovanni Paolo II della chiesa San Domenico è stato assegnato ieri, 24 luglio, il settimo Premio di poesie dialettale indetto dall'associazione culturale Touring Juvenatium, in collaborazione con la Fondazione "Piscitelli-D'Agostino", che quest'anno aveva come tema "Da l'ambasciéte de matremonie... o spenzalizie" (Dall'ambasciata di matrimonio... allo sposalizio).

La vittoria tra i 12 componimenti finalisti è andata a Pina Demartino, donna eclettica, pittrice molto apprezzata, con il suo componimento dal titolo "La zete ca nan petaive acchie' marete". Sul secondo gradino del podio è salito un'altra brava pittrice e autrice di versi, Elisa Raguseo, con la sua poesia "A Rosette".

Terza Rita Schino, che ha proposto al pubblico "La storie de Felomene", mentre tre menzioni sono andate a Luigi Piscitelli, che con la sua "La storie di Marie e Giuanne" si è aggiudicato il premio musicalità, a Myriam Massari per il merito con "U litte de la zeite" e ad Antonio Labombarda, appuntato scelto dell'Arma dei Carabinieri in servizio alla Compagnia di Molfetta, profondamente religioso e molto legato alla famiglia, con "La parlete de l'ambascete" per il componimento più originale.

La serata è stata impreziosita da documenti filmati e dalla partecipazione del Maestro pasticcere Nicola Giotti, accompagnato dalla talentuosa Damaride Russi, entrambi aerografisti di fama nazionale, i quali hanno svelato al pubblico presente ingredienti e dolci delle feste di matrimonio di un tempo. Bello il racconto iniziale affidato a Vincenzo Camporeale.

L'associazione del presidente Vito Fumai continua a mantenere viva la fiammella della tradizione, cercando di proporre anche in tempi di pandemia serate come quella di ieri, all'insegna dell'amore per un territorio che si concretizza nella salvaguardia della sua identità linguistica e delle sue radici popolari.

Sotto il nostro articolo una galleria fotografica per cui ringraziamo Florinda Bavaro e Giangaetano Tortora.
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