I presidi pugliesi: «Dal 1° febbraio notevole aumento didattica in presenza»

Ma solo il 21,8% degli studenti delle superiori ha deciso per il ritorno in aula

mercoledì 3 febbraio 2021 16.02
A cura di La Redazione
Su 150 scuole pugliesi, con una popolazione studentesca complessiva di oltre 110mila studenti, il 1°febbraio sono tornati in classe l'81,5% degli alunni delle primarie, il 48,7% delle medie e il 21,8% delle superiori.

È il risultato di un sondaggio proposto dall'Associazione Nazionale Presidi Puglia. I numeri possono essere confrontati, almeno per i primi due ordini scolastici, con quelli di un altro sondaggio proposto in occasione del rientro dopo le vacanze natalizie, il giorno 7 gennaio scorso: scuola elementare 49,6% e scuola media al 28,8%.

«I dati registrano un notevolissimo incremento della frequenza in presenza – spiega Roberto Romito, presidente ANP Puglia - rispetto a quelli di meno di un mese fa, nelle scuole del primo ciclo di istruzione; vicini addirittura al raddoppio, nella scuola media. Li potremmo interpretare come l'accoglimento, da parte di tantissime famiglie, del segnale che abbiamo lanciato in ripetute occasioni, denunciando la nostra contrarietà all'ordinanza regionale, circa la preoccupazione che un prolungato uso della didattica a distanza stia creando negli alunni, in particolare nei più piccoli ed in quelli più fragili, un deficit educativo e formativo profondo in misura tale da far temere che possa essere addirittura incolmabile e, quindi, come una saggia "reazione" da parte loro pur con le cautele del caso, vista l'emergenza sanitaria in corso».

La nota dell'ANP si chiude con una denuncia: «Nessuno, che si sappia, ha finora ufficialmente pubblicato i dati che abbiamo raccolto noi in forma, per così dire, "amatoriale" – conclude Romito -. Non l'ha fatto il Ministero dell'Istruzione, non l'ha fatto l'Ufficio Scolastico Regionale. Ma non l'ha fatto neppure la Regione Puglia, che pure obbliga le scuole a comunicare ogni lunedì i dati rilevanti ai fini dell'andamento dei contagi ma anche quelli relativi alle frequenze deli alunni».