I nuovi interrogativi del comitato "Per la Salute Pubblica"

Domande all'Amministrazione e precisazioni in una missiva

lunedì 7 settembre 2015 03.00
A cura di Gianluca Battista
Torna a scrivere il comitato "Per la Salute Pubblica". Lo fa attraverso una missiva che pone nuovamente interrogativi circa le dimissioni dell'ormai ex Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente, Urbanistica e Sport, Elio Sannicandro.

Il comitato, nel ricordare che la precedente missiva ha avuto grande riscontro soprattutto con numerosi contatti che si sono registrati sulla pagina Facebook, preferisce non perdersi in ulteriori polemiche con la maggioranza, ma sfodera altri interrogativi sulle dimissioni dell'attuale Presidente del Coni Puglia.

«Un ulteriore scavo nel caso - scrivono - ci suggerisce poche altre domande. Ma perché l'Assessore Sannicandro si è dimesso? E quando? Il Sindaco ne ha dato notizia solo il 25 agosto (in realtà risultano protocollate il 14 agosto, undici giorni prima), dicendo che si apprestava a dare "il suo supporto e la sua competenza in contesti più grandi". In tanti hanno detto - compresa la Gazzetta del Mezzogiorno del 25 agosto - che sono state date per concorrere ad un incarico regionale, ovvero in uno dei nuovi Dipartimenti regionali voluti dalla Presidenza Emiliano».

«Nel bando della Regione Puglia - evidenzia la nota - , in scadenza l'11 settembre, per quegli incarichi, si prescrive però il rispetto del Decreto legislativo n. 39 del 2013, ovvero (art. 7) "l'inconferibilità di incarichi dirigenziali nell'Amministrazione regionale" in particolare per coloro che "nell'anno precedente siano stati componenti della giunta o del consiglio... di un Comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti della medesima regione". Pertanto - evincono -, nonostante gli auguri dei nostri amministratori, queste dimissioni appaiono inutili ai fini di futuri incarichi regionali poiché il nostro ex Assessore risulta in condizioni di "inconferibilità"».

Se questo fosse confermato, scrivono dal comitato, «quali sono le ragioni vere delle dimissioni dell'Assessore?». La chiosa finale appare come un attacco al Sindaco stesso, poiché, con Sannicandro si sono dimessi quattro Assessori al ramo. Ci si chiede se Sannicandro cercasse «semplicemente una scusa per "lasciare" Giovinazzo; in tal caso ritorna spontanea un'altra domanda: perché tanti Assessori e Segretari "scappano" dal Comune di Giovinazzo?».

La lettera termina con una precisazione doverosa: «Rispetto alle insinuazioni avanzate da altri, si precisa che al Comitato partecipano cittadini singoli, aderenti o meno ad associazioni o organismi collettivi quali, ad esempio, l'Osservatorio per la Legalità e per la Difesa del Bene Comune o Sinistra Ecologia e Libertà. Il comitato è aperto al contributo di tutti».

Noi ribadiamo la nostra disponibilità ad una replica, contestualmente alla necessità che ogni missiva, provenga essa da un gruppo, da un'associazione, da un partito, da Palazzo di Città o da personaggi della vita pubblica o politica cittadina, non sia firmata genericamente, ma che riporti sempre la firma di un responsabile del testo la cui pubblicazione si richiede.

È un principio fondamentale a cui non intendiamo più derogare da oggi in poi, in ossequio alle più elementari regole deontologiche di questa professione.