"Festa del donatore" della Fratres Giovinazzo: le testimonianze

Si è svolta domenica 9 novembre una giornata che ha trasmesso emozioni forti

martedì 11 novembre 2025
A cura di Marzia Morva
La "Festa del Donatore", svoltasi domenica 9 novembre, a cura del Gruppo Fratres " Luigi Depalma" Giovinazzo Odv, ha registrato la presenza di un interessante numero di donatori pari a trentacinque nell'arco della mattinata. Molti sono stati i giovani che hanno aderito, tanti i donatori alla prima donazione. Abbiamo seguito lo scorrere di questo momento che ha visto protagoniste persone che si sono donate, compiendo un atto benefico per il corpo e per lo spirito. Si è trattato di un insegnamento, messo da loro in atto, e di un esempio utile a rafforzare il principio della condivisione. Nella donazione del sangue ci si è misurati con l'esperienza responsabile e silenziosa del dare, tralasciando quella più diffusa del ricevere. Dal canto nostro sono stati bravi, simpatici, rassicuranti e professionali sia il medico sia gli infermieri dell' Ospedale di Molfetta che hanno seguito e curato con scrupolosità la procedura delle donazioni partendo dagli esami effettuati prima del momento della donazione. Lo spazio in cui si attua la condivisione della donazione del sangue vuol sottolineare la valenza di un valore comune, un'opportuna occasione per riflettere sull'importanza del gesto e un momento per premiare i donatori storici con le gratificazioni che sono state attribuite da Michele Defronzo, presidente della Fratres di Giovinazzo.

LE TESTIMONIANZE
In merito all'importanza della donazione del sangue, abbiamo raccolto le testimonianze di tre donatori che hanno aderito alla giornata di donazione annessa alla "Festa Del Donatore" dell'Associazione Fratres di Giovinazzo. Ecco cosa ci hanno detto.

Giuseppe Mastroviti
«L'esperienza è stata molto positiva per l'equipe accogliente e professionale al tempo stesso, colazione buonissima, la simpatia di tutti è stata d'aiuto; non è la prima volta che donavo, ho donato il sangue fino a prima del Covid spesso e ora ho ritenuto bello riprendere. Il bello del donare è che tu non sai a chi arriverà il tuo sangue, stai aiutando qualcuno che non conosci e questo, forse, rende più prezioso l'aiuto perché non lo fai in maniera interessata. È bello donare perché mi fa sentire una persona utile per la società e per chi ne ha bisogno e continuerò a seguire la Fratres con questa voglia».

Alina Amendolagine
«La donazione di sangue è un atto di solidarietà, è un semplice gesto, per chi può farlo, che aiuterebbe chi necessita di trasfusioni, interventi chirurgici o chi, purtroppo, è affetto da malattie gravi. Basta veramente poco per potersi aiutare!».

Vincenzo Dagostino
«Sabato 7 ottobre del 2006 mi sono alzato e ho detto: domani vado a donare il mio sangue. Non so cosa sia successo, sai quando ti vengono quelle cose così dal tuo inconscio. Un conoscente per un intervento improvviso al cuore ha avuto bisogno di trasfusioni di sangue, aveva bisogno di me e mi ha dato la giusta spinta a farlo. Quel momento ha confermato che quello che stavo facendo era giusto.
Sono Enzo ho cinquanta tre anni e sono donatore da quasi vent' anni. Non avevo amici nel mio gruppo che lo facevano, né conoscenti ma quel giorno mi ha cambiato la vita. Nella Fratres ho trovato tante persone che conoscevo ma che non sapevo fossero donatori. Lo fanno nell'ombra. Penso sia giusto uscire allo scoperto per sensibilizzare tutti a fare un gesto che a noi non costa nulla ma che è molto importante per chi ha bisogno. In Fratres, ti coccolano, ti ringraziano e a fine donazione ti offrono anche la colazione. Qualche anno fa ho ricevuto anche la medaglietta d'oro con inciso il mio gruppo sanguigno in segno di gratificazione per quello che ho fatto. Oggi, ricorre la giornata del donatore e mi fatto piacere vedere tra i donatori tanti per la prima donazione. Che dire: fallo, a te non costa nulla!»