Elezioni regionali, la nostra intervista a Tommaso Depalma
L'ex primo cittadino a cuore aperto sui nodi della sua candidatura
martedì 4 novembre 2025
12.14
Tommaso Depalma scende in campo alle elezioni regionali. Lo farà questa volta dichiaratamente nel centrodestra, sua area politica quasi naturale. Finito il decennio del civismo pugliese, l'ex sindaco di Giovinazzo prova a portare il suo contributo per una Puglia che sappia guardare con maggiore fiducia al futuro. Ci sono ancora scommesse da vincere in una terra profondamente cambiata. Venerdì 7 novembre presenterà la sua candidatura in Sala San Felice, accompagnato dai vertici di Forza Italia e dal candidato presidente, Luigi Lobuono. Noi abbiamo voluto intervistarlo in questo spazio elettorale e la prima intervista è stata rivolta alla "sua" gente, ai suoi concittadini. Interessante cosa ci ha raccontato.
«Come mai dopo aver collaborato con Emiliano ha scelto Forza Italia?
Premetto che sono stato un semplice collaboratore del Presidente per lo sviluppo della Bike Economy, incarico del tutto gratuito. È evidente che con l'accantonamento di Emiliano da parte di Decaro, e la fine di "Con" e delle altre liste civiche che sostenevano Emiliano nel 2020, è avvenuta una ricomposizione politica che ha riguardato diversi esponenti regionali. In passato con il civismo io ed altri colleghi (avevamo costituito in Puglia "Italia in Comune") abbiamo espresso posizioni moderate, capaci di dialogo e di impegno pragmatico. Ho scelto Forza Italia che sicuramente oggi nel panorama è un partito a vocazione centrista, liberale e moderata.
Sembra ormai la fine del civismo o – come dicono tanti, la fine del trasformismo.
Oggi si torna ad uno schema più polarizzato con una coalizione di sinistra, il cosiddetto "Campo Largo", che è composto principalmente da tre partiti, Pd, M5S e AVS. Nel 2020, immaginate un po', il M5S era all'opposizione di Emiliano con un proprio candidato, e AVS non esisteva ancora. Quindi un quadro completamente diverso dal 2020 che vedeva il PD dialogare solo con le civiche. Onestamente io in questa coalizione non mi sento rappresentato e quindi ho accettato la proposta di Forza Italia che ha riconosciuto il mio potenziale valore aggiunto. Una proposta limpida, seria, fattami direttamente dai vertici regionali con cui condividiamo la visione a medio e lungo termine per questa regione. E poi ho stima di Luigi Lobuono, un uomo che sento possa dare ancora tanto al nostro territorio, proprio in funzione di un ricambio necessario.
Come risponderebbe a chi la accusa di trasformismo?
Ripeto: è cambiato il quadro generale. Ricordate quando il Movimento 5 Stelle esibiva una piovra malefica con i volti del PD? O quando lo chiamavano il Partito di Bibbiano? Bene, ora M5S e PD vanno a braccetto, anche per volere di Emiliano e questo io non lo condivido. Idem vale per il M5S quando accusava la Lega salvo poi farci un governo insieme. Volete dirmi che in questo rimescolamento generale il problema è un sindaco di provincia che tenta di rappresentare la propria città e la propria storia partendo da impegni concreti a favore della Puglia?
Pensa di avere l'appoggio degli esponenti della maggioranza di governo cittadino?
La coalizione cittadina che sostiene Michele Sollecito è nata come blocco civico e tale resta anche perché sono confluite al suo interno diverse espressioni politiche. Teniamo quindi distinti i piani che hanno portato ad alcune scelte sul territorio comunale, dal piano di queste elezioni regionali. È ovvio che molti della maggioranza hanno comunque verso di me sentimenti di stima che si tradurranno in scelte di voto libere e personali.
Perché i giovinazzesi dovrebbero votarla?
I giovinazzesi mi hanno conosciuto come sindaco dal 2012 al 2022, ho portato a casa diversi obiettivi e sono stato un uomo efficace e pragmatico. Credo dopo 10 anni di sindacatura di avere le carte in regola per aspirare ad un ruolo regionale con cognizione di causa. Sono l'unico giovinazzese candidato e questo ci permetterebbe di rappresentare finalmente Giovinazzo in seno al panorama regionale
«Come mai dopo aver collaborato con Emiliano ha scelto Forza Italia?
Premetto che sono stato un semplice collaboratore del Presidente per lo sviluppo della Bike Economy, incarico del tutto gratuito. È evidente che con l'accantonamento di Emiliano da parte di Decaro, e la fine di "Con" e delle altre liste civiche che sostenevano Emiliano nel 2020, è avvenuta una ricomposizione politica che ha riguardato diversi esponenti regionali. In passato con il civismo io ed altri colleghi (avevamo costituito in Puglia "Italia in Comune") abbiamo espresso posizioni moderate, capaci di dialogo e di impegno pragmatico. Ho scelto Forza Italia che sicuramente oggi nel panorama è un partito a vocazione centrista, liberale e moderata.
Sembra ormai la fine del civismo o – come dicono tanti, la fine del trasformismo.
Oggi si torna ad uno schema più polarizzato con una coalizione di sinistra, il cosiddetto "Campo Largo", che è composto principalmente da tre partiti, Pd, M5S e AVS. Nel 2020, immaginate un po', il M5S era all'opposizione di Emiliano con un proprio candidato, e AVS non esisteva ancora. Quindi un quadro completamente diverso dal 2020 che vedeva il PD dialogare solo con le civiche. Onestamente io in questa coalizione non mi sento rappresentato e quindi ho accettato la proposta di Forza Italia che ha riconosciuto il mio potenziale valore aggiunto. Una proposta limpida, seria, fattami direttamente dai vertici regionali con cui condividiamo la visione a medio e lungo termine per questa regione. E poi ho stima di Luigi Lobuono, un uomo che sento possa dare ancora tanto al nostro territorio, proprio in funzione di un ricambio necessario.
Come risponderebbe a chi la accusa di trasformismo?
Ripeto: è cambiato il quadro generale. Ricordate quando il Movimento 5 Stelle esibiva una piovra malefica con i volti del PD? O quando lo chiamavano il Partito di Bibbiano? Bene, ora M5S e PD vanno a braccetto, anche per volere di Emiliano e questo io non lo condivido. Idem vale per il M5S quando accusava la Lega salvo poi farci un governo insieme. Volete dirmi che in questo rimescolamento generale il problema è un sindaco di provincia che tenta di rappresentare la propria città e la propria storia partendo da impegni concreti a favore della Puglia?
Pensa di avere l'appoggio degli esponenti della maggioranza di governo cittadino?
La coalizione cittadina che sostiene Michele Sollecito è nata come blocco civico e tale resta anche perché sono confluite al suo interno diverse espressioni politiche. Teniamo quindi distinti i piani che hanno portato ad alcune scelte sul territorio comunale, dal piano di queste elezioni regionali. È ovvio che molti della maggioranza hanno comunque verso di me sentimenti di stima che si tradurranno in scelte di voto libere e personali.
Perché i giovinazzesi dovrebbero votarla?
I giovinazzesi mi hanno conosciuto come sindaco dal 2012 al 2022, ho portato a casa diversi obiettivi e sono stato un uomo efficace e pragmatico. Credo dopo 10 anni di sindacatura di avere le carte in regola per aspirare ad un ruolo regionale con cognizione di causa. Sono l'unico giovinazzese candidato e questo ci permetterebbe di rappresentare finalmente Giovinazzo in seno al panorama regionale