Due carcasse di tartarughe ritrovate a Giovinazzo

Una è stata scoperta in località Ponte, l’altra è stata rinvenuta al confine con Santo Spirito

venerdì 12 dicembre 2014 13.37
Un "bollettino di guerra marino". Così viene definito da Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del centro di recupero tartarughe marine di Molfetta, il danno causato dallo spiaggiamento in poco meno di 24 ore ed in appena 30 chilometri di costa, di sei tartarughe della specie caretta caretta.

Due sono le carcasse che si contano sul tratto di costa giovinazzese (una rinvenuta in località Ponte, l'altra al confine con Santo Spirito), due sulla costa biscegliese e altrettante su quella barese. Delle sei tartarughe, quella scoperta in località Ponte aveva la lunghezza del carapace di 70 centimetri, mentre quella ritrovata al confine con Santo Spirito di ben 75 centimetri. Le cause dei decessi, secondo alcuni esperti giunti sul posto, possono essere molteplici: inquinamento, sacchetti di plastica ingeriti accidentalmente, annegamento dovuto alla pesca a strascico o altre tecniche di pesca, ma sempre di natura antropica.

Da una prima valutazione macroscopica è stata individuata come probabile causa l'annegamento come testimonia il prolasso cloacale presente sulla maggior parte degli esemplari (tra i quali quello ritrovato in località Ponte). Sui vari luoghi di spiaggiamento sono intervenuti gli attivisti del centro di recupero di tartarughe marine di Molfetta, i militari della Capitaneria di Porto, i locali Comandi di Polizia Municipale e i veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale competenti.

Pasquale Salvemini, del WWF e responsabile del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Molfetta, informa che su nessuno degli esemplari sarà possibile effettuare la necroscoscopia perché tutti gli animali versavano già in un avanzato stato di putrefazione. Dallo stato delle carcasse, è possibile desumere come la morte è quasi sicuramente avvenuta diverse settimane addietro. Sono state effettuate, inoltre, delle misurazioni di routine e delle biopsie per esami genetici.

Pasquale Salvemini sottolinea che l'allarme sugli spiaggiamenti è ancora costante.