Orazio Saracino in finale al Premio Internazionale "Salvatore Quasimodo"

Quel brano aveva fatto clamore. La critica regionale e nazionale lo aveva accolto non solo come un pezzo di bravura, ma come una raffinatissima elaborazione degna di grandi palcoscenici.

"Musette" è il brano scritto da Orazio Saracino, talentuoso musicista giovinazzese, che ne ha curato non solo la melodia, ma anche i testi, candidato a vincere il Premio Internazionale "Salvatore Quasimodo". La notizia è arrivata dall'artista tramite Facebook qualche ora fa: "Musette" è tra i cinque finalisti della categoria Testi musicali.

Nel pezzo si distinguono le note al pianoforte dello stesso Saracino, accompagnato alla fisarmonica da Giovanni Chiapparino ed in voce dalla brava Giulia Barozzi, capace di dare al brano una dimensione soave, leggera, che invoglia all'ascolto. Il videoclip, parecchio cliccato su Youtube, si completa con le illustrazioni di Gianluca Serratore, mentre al mixaggio ed al mastering ha lavorato Alessandro Grasso, altro giovinazzese.

Musette è una gatta, chiamata come una danza francese settecentesca ed una cornamusa medievale transalpina, ed è un piccolo capolavoro di un ragazzo giovinazzese che oggi può guardare, meritatamente, verso orizzonti sempre più ampi. Il suo post, apparso sul più popolare social network, è delicato come la musica da lui composta e recita così:
«Cara Musette,
qualche giorno fa abbiamo ricevuto una comunicazione inaspettata: siamo tra i 5 finalisti del Premio Internazionale "Salvatore Quasimodo" – categoria Testi musicali – con presidente di giuria Alessandro Quasimodo, attore, autore, regista teatrale, figlio del grande poeta.
Un concorso letterario segnalatomi da un carissimo amico, che non finirò mai di ringraziare per i suoi preziosi input e lo sprone continuo, e lui lo sa. Letterario, sì, hai capito bene Musette e non mi sorprende che tu sorrida.
Presto saremo convocati alla serata di premiazione durante la quale saranno annunciati i vincitori assoluti, ma già essere lì sarà motivo di grande felicità.
Ah Musette, Musette...».