Il Giovinazzo fa chiarezza sul campo De Pergola

Il club di Azzollini torna a giocare al San Pio «in attesa di un bando e un futuro equo e possibile»

venerdì 16 ottobre 2015 12.09
In una nota informativa sulle decisioni dell'Amministrazione comunale in merito all'esternalizzazione, mediante un affidamento in concessione, della gestione del campo sportivo comunale intitolato a Raffaele De Pergola, il Giovinazzo dei presidenti Corrado Azzollini e Fiorello Folino Gallo intende far chiarezza.

«Ricevo di continuo - scrive Azzollini - richieste di delucidazioni sul campo sportivo De Pergola e chiacchiericci su discussioni e ipotetiche guerre tra noi e l'Amministrazione comunale. Leggo post di discussioni tra il sindaco Depalma e alcuni tifosi, e, per evitare inutili speculazioni da parte di chiunque proverò a raccontarvi lo stato delle cose con semplicità.

Premetto che nessuno fa la guerra a nessuno e che si tratta solo di posizioni differenti. Ma nella vita e nelle relazioni la differenza di opinioni è d'obbligo e difatti la verità è che tra noi e il sindaco Depalma e la sua Giunta siamo distanti. In una delle innumerevoli riunione tenutasi presso palazzo di città sul tema campo sportivo ci sono state avanzate alcune proposte.

1) Il De Pergola come sapete non ha l'autorizzazione per il pubblico spettacolo, ergo per poterla ottenere occorre qualcuno che se ne assumi la responsabilità, una sorta di gestore. Chiaramente la responsabilità è di tipo civile e penale. Ci viene chiesto in tale riunione di assumerci questa responsabilità, prendendoci la gestione temporanea della struttura. Non abbiamo accettato questa proposta per due motivi, probabilmente saremmo un caso unico in Italia, in cui una società si assume una responsabilità importante che solitamente è o in carico al proprietario della struttura cioè il Comune o al gestore (che però gestisce una struttura utilizzabile e che può produrre reddito).

Tale proposta se l'avessimo accettata difatti ci avrebbe provocato dei costi importanti che sarebbero passati in automatico dal Comune al nostro club senza che ci venisse riconosciuto alcun tipo di contributo. Sono ormai due anni che facciamo riunioni e ci sono stati promessi contributi per far fronte alla situazione che stiamo affrontando da troppo tempo e difatti mai nulla e in alcun modo c'è stato riconosciuto, anzi continuiamo a pagarci strutture esterne per poter andare avanti (vedi San Pio) e garantire questo servizio alla città. Perché aggiungo gli spazi come un campo di calcio cittadino, nonché l'unico, è un servizio eticamente obbligatorio da fornire ai cittadini.

2) Nella stessa riunione ci veniva proposta un altra alterativa. Ci viene comunicato che entro dicembre verrà finalmente espletato un bando pubblico per l'affidamento del campo De Pergola, con un contributo per la gestione. Poiché oramai sono due anni che tale bando viene annunciato ed ora ci viene data una data, ci teniamo che almeno questo impegno sia mantenuto. Inoltre che senso avrebbe avuto fare un affidamento temporaneo se ce ne sarà uno definitivo tra due mesi?

Ancora: non abbiamo idea come il bando verrà scritto ne chi possa partecipare. Però ci poniamo alcuni quesiti. Perchè una società sportiva dovrebbe partecipare a una gara per l'affidamento di un campo praticamente inagibile e comunque lontanissimo dai minimi standard qualitativi che oggi sono presenti in qualunque paese di provincia? Perché una società sportiva deve accollarsi un mutuo e una fidejussione?

Dovete sapere che quando qualcuno dice che è stata approvata una fidejussione a garanzia di 4 milioni di euro, di cui credetemi non ho certezza visiva, la società che subentra deve garantire la fidejussione del 10% di tale importo. Significa che se il Giovinazzo nello stato attuale delle cose dovesse vincere il bando dovrebbe garantire di tasca propria con l'apporto dei suoi soci 400.000,00 euro di garanzie bancarie.

Inoltre a carico della società vincitrice ci sarebbe la rata del mutuo da pagare perché difatti si parla di garanzie con costi di mutuo a carico del gestore. Allora, personalmente credo alle cose semplici e alle cose fattibili. Anche se sono un sognatore, occorre saper sognare e fare i passi uno alla volta e possibili. A noi serve un campo in erba sintetica che costa un decimo di quanto richiesto, una struttura agibile e pulita.

Dopo che ciò viene realizzato potremmo accettare di partecipare a un bando di gestione con un contributo calcolato sui costi fissi attuali (corrente, acqua, gas), esattamente come funziona altrove, nulla più. Con i nostri obblighi e rischi d'impresa legati alla manutenzione ordinaria e al personale. Non vorremmo ascoltare voci di grandi eventi, di grandi bandi, chiaramente se ti tal genere improponibili, e che poi naufragheranno in nulla o andranno deserti perché solo un folle privo di logica potrebbe partecipare a una cosa del genere.

Pertanto per rispetto della città, come annunciato, giocheremo al San Pio già a partire dalla prossima partita (domenica con inizio alle ore 12.30) e daremo la possibilità a chi vuole seguirci di accedere alla visione, a nostre spese, così come è giusto che si comportino persone responsabili e concrete. Nell'attesa che il Natale ci regali un bando e un futuro equo e possibile - termina Azzollini - e che l'Amministrazione lavori serenamente in questa direzione».