Giovinazzo C5, Carlucci non molla: «Il sesto uomo torna in campo»

Biancoverdi attesi al debutto casalingo contro il Cus Molise: si gioca alle ore 16.00

sabato 24 ottobre 2020 14.12
Il Giovinazzo C5, reduce dal 4-4 esterno sul campo di Ortona, contro la Tombesi C5, scalda i motori per l'esordio casalingo stagionale in quella serie A2 ritrovata dopo un lungo decennio di relegamento in serie B.

«L'abbiamo fortemente voluta», sono le parole del raggiante ed euforico presidente Antonio Carlucci, con la sua squadra che questo pomeriggio alle ore 16.00, in un PalaPansini aperto solo agli abbonati, riceverà il Circolo La Nebbia Cus Molise, privo dello squalificato Barichello. «Per realizzare grandi cose - dice il patron -, non dobbiamo solo agire, ma anche sognare. Non solo pianificare, ma anche credere. Io dico che bisogna avere una grande società, che per me rappresenta davvero una famiglia, un valido staff tecnico e dei grandi atleti, avere la determinazione, avere una grande forza».

Il PalaPansini sarà aperto solo agli abbonati (50 quelli che lo hanno già sottoscritto al costo di 50 euro, nda), in una struttura che potrà ospitare i tifosi in maniera ridotta, come prescritto dalle norme a contrasto della diffusione del Covid-19. Norme che impongono la presenza di pubblico al 15% rispetto alla capienza totale: appena 160 spettatori.

«Puntiamo ad un campionato dignitoso e ad una salvezza tranquilla - afferma Carlucci -. Certo, se qualcuno mi chiedesse come sarà il futsal, ai tempi del Covid-19, non so ancora dare una risposta: di sicuro sarà un'annata strana, nella quale all'improvviso si potrà giocare oppure non giocare, a seconda degli eventuali positivi al virus. Questo è un anno, stranamente, in cui il futuro non è così roseo e la linea del traguardo finale non si vede per nulla».

Anche il Giovinazzo C5, come le altre società, vivrà alla giornata, dunque: «Sì, bisogna vivere alla giornata, ci alleneremo giorno per giorno, giocheremo di settimana in settimana e passo dopo passo speriamo davvero di arrivare fino in fondo. Ho paura perché la curva dei contagi sale giorno dopo giorno e perché ho degli onori, ma anche degli oneri ed in questo momento solo il responsabile della salute dei miei ragazzi contro un virus che continua ad avanzare e a colpire dappertutto. Noi andremo avanti fin quando sarà possibile, sempre con i nostri colori nel cuore».