Rione San Giuseppe in festa per la Madonna del Carmine - FOTO
Ieri sera la messa solenne vespertina officiata da don Vincenzo Sparapano
giovedì 17 luglio 2025
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C'è una storia antica alle origini della solennità della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, celebrata ieri, 16 luglio, nella Parrocchia San Giuseppe di Giovinazzo, alla presenza di tantissimi fedeli devoti alla Madonna della quale nella chiesa è presente lo splendido simulacro. È stato questo il primo dei sentiti momenti di fede rinnovata incluso nel programma dei festeggiamenti a cura del Comitato presieduto da Pietro Sifo in collaborazione con l'Associazione Abitino Madonna del Carmelo.
Nei secoli passati, per l'ordine dei Carmelitani ha avuto un grande rilievo il monte Carmelo, situato in Palestina dove, secondo il racconto della tradizione, sostò la Sacra Famiglia tornando dall'Egitto e lì, per il forte legame con Maria, fu creata la prima chiesa costruita dai religiosi dell'ordine dei Carmelitani che si stabilirono su quel monte.
A questo racconto è anche legata la sentita devozione allo scapolare del Carmine che fu definito simbolo della protezione della Madonna. A Giovinazzo la fede rinnovata e la tradizione hanno ritrovato riuniti in preghiera i numerosi fedeli che hanno gremito la parrocchia San Giuseppe e che da sempre venerano questa giornata di festa. La messa è stata officiata da Don Vincenzo Sparapano, da ottobre 2024 alla guida della suddetta parrocchia, giovane sacerdote molto apprezzato per la sua cultura teologica insieme a Vincenzo Piccininni, diacono della parrocchia.
La solenne celebrazione svoltasi nella parrocchia San Giuseppe è stata animata dal coro parrocchiale composto di circa trenta elementi. All'organo è stato impegnato Luca Marzella, musicista di talento di Giovinazzo, nella cura e direzione di un programma di canti Mariani tra i quali l'intenso e suggestivo "Vergin Santa del Carmelo".
L'omelia di don Vincenzo Sparapano
Nella sua ricercata omelia, don Vincenzo Sparapano ha posto risalto a tre punti di riflessione verso i quali ha diretto l'attenzione dei fedeli. Il primo punto ha fatto riferimento al profeta Elia e alla sua devozione verso la Madonna del Carmelo nella sua vita meditativa di preghiera dove la bellezza era nella contemplazione dalla quale far emergere momenti di silenzio. Nel secondo momento di riflessione il parroco ha ripercorso il passo biblico dell'ordine carmelitano: la pioggia che arriva dopo un lungo periodo di siccità; nell'immaginario la vergine santa del Monte Carmelo ricopre i fedeli di pioggia e di grazia. È un amore sovrabbondante come quello che dovremmo mettere in campo tutti noi ogni giorno della nostra vita verso Dio, verso gli uomini e nei confronti del creato.
Nel terzo spunto di riflessione condivisa, don Vincenzo ha narrato la storia di santità di Francisco Garcia, giovanissimo martire beatificato, un ragazzo di soli quindici anni che aveva frequentato e studiato nella chiesa carmelitana morto nella guerra civile in Spagna durante la persecuzione religiosa. Non volle buttare via lo scapolare, nonostante i miliziani glielo avessero chiesto più volte, fu arrestato e in carcere fu assassinato durante una sommossa. Lui martire con il sacrificio della vita e nel cuore la fede in Cristo, un esempio per tutti noi. Si trattò di un accadimento strettamente collegato alla festività della Vergine del Monte Carmelo per lo scapolare, elemento di fede e devozione verso la Madonna che racchiude la spiritualità propria dei carmelitani, la devozione mariana e la ricerca di Dio.
Nei secoli passati, per l'ordine dei Carmelitani ha avuto un grande rilievo il monte Carmelo, situato in Palestina dove, secondo il racconto della tradizione, sostò la Sacra Famiglia tornando dall'Egitto e lì, per il forte legame con Maria, fu creata la prima chiesa costruita dai religiosi dell'ordine dei Carmelitani che si stabilirono su quel monte.
A questo racconto è anche legata la sentita devozione allo scapolare del Carmine che fu definito simbolo della protezione della Madonna. A Giovinazzo la fede rinnovata e la tradizione hanno ritrovato riuniti in preghiera i numerosi fedeli che hanno gremito la parrocchia San Giuseppe e che da sempre venerano questa giornata di festa. La messa è stata officiata da Don Vincenzo Sparapano, da ottobre 2024 alla guida della suddetta parrocchia, giovane sacerdote molto apprezzato per la sua cultura teologica insieme a Vincenzo Piccininni, diacono della parrocchia.
La solenne celebrazione svoltasi nella parrocchia San Giuseppe è stata animata dal coro parrocchiale composto di circa trenta elementi. All'organo è stato impegnato Luca Marzella, musicista di talento di Giovinazzo, nella cura e direzione di un programma di canti Mariani tra i quali l'intenso e suggestivo "Vergin Santa del Carmelo".
L'omelia di don Vincenzo Sparapano
Nella sua ricercata omelia, don Vincenzo Sparapano ha posto risalto a tre punti di riflessione verso i quali ha diretto l'attenzione dei fedeli. Il primo punto ha fatto riferimento al profeta Elia e alla sua devozione verso la Madonna del Carmelo nella sua vita meditativa di preghiera dove la bellezza era nella contemplazione dalla quale far emergere momenti di silenzio. Nel secondo momento di riflessione il parroco ha ripercorso il passo biblico dell'ordine carmelitano: la pioggia che arriva dopo un lungo periodo di siccità; nell'immaginario la vergine santa del Monte Carmelo ricopre i fedeli di pioggia e di grazia. È un amore sovrabbondante come quello che dovremmo mettere in campo tutti noi ogni giorno della nostra vita verso Dio, verso gli uomini e nei confronti del creato.
Nel terzo spunto di riflessione condivisa, don Vincenzo ha narrato la storia di santità di Francisco Garcia, giovanissimo martire beatificato, un ragazzo di soli quindici anni che aveva frequentato e studiato nella chiesa carmelitana morto nella guerra civile in Spagna durante la persecuzione religiosa. Non volle buttare via lo scapolare, nonostante i miliziani glielo avessero chiesto più volte, fu arrestato e in carcere fu assassinato durante una sommossa. Lui martire con il sacrificio della vita e nel cuore la fede in Cristo, un esempio per tutti noi. Si trattò di un accadimento strettamente collegato alla festività della Vergine del Monte Carmelo per lo scapolare, elemento di fede e devozione verso la Madonna che racchiude la spiritualità propria dei carmelitani, la devozione mariana e la ricerca di Dio.