Renato Ciardo riscalda la serata giovinazzese

Tante risate, nonostante il freddo, nel suo show in Villa Comunale

sabato 23 dicembre 2017 06.00
A cura di Gianluca Battista
Definirlo "figlio d'arte" è ormai davvero riduttivo. Renato Ciardo, del papà Gianni ha il talento, la verve comica e la capacità di giocare con la musica, ma il suo è ormai uno stile personale, che si amplia man mano che passano gli anni.

Ieri sera, una fredda sera di dicembre, Renato Ciardo ha saputo tenere incollato un pubblico non foltissimo ma divertito in Villa Comunale "Giuseppe Palombella". Il suo "Christmas Cabaret" , all'interno del Villaggio di Babbo Natale organizzato dall'Associazione Aldebaran in collaborazione col SerMolfetta, ha raccontato in un'ora vizi (tanti) e virtù (rare) del barese medio, in cui ciascuno di noi può identificarsi. Lo ha fatto scherzando ed interagendo con spettatori eterogenei per censo ed età, gente infreddolita dalle basse temperature, ma riscaldata dalle battute fulminanti del comico e musicista.

"Ciaddì, staffà, tappò?" è da questa estate un tormentone in musica (e video), un affresco grottesco, ma al contempo realista, di una umanità varia e spontanea, i cui canoni estetici e verbali Ciardo sa riproporre con successo.

La sua baresità non è scontata, esattamente come accadeva al padre quando sfoderava le sue geniali gag fuori dalla Puglia, da "Domenica In..." fino a "Zelig", ma è capacità di osservare la quotidianità dei quartieri del capoluogo per farne comicità per gli altri, a qualsiasi latitudine la si proponga.

Ciardo ieri sera ha divertito e tanto, noncurante del termometro che scendeva. Lo ha fatto con quella simpatia che gli viene riconosciuta anche dalla critica, che lo adora quando si esibisce con la meravigliosa Rimbamband, originale ensamble di musicisti bravissimi che non amano prendersi troppo sul serio.

Mancava da due anni a Giovinazzo, da una Sagra del Panino della Nonna agostana, e chi ha sfidato il clima rigido non se ne è pentito affatto. Speriamo che il suo prossimo approdo da queste parti non sia così lontano, perché la sua ironia sa essere un antidoto perfetto contro il malumore.
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