"Pranzo della domenica", il sindaco di Giovinazzo invita a scoprire l'iniziativa ANCI

Una foto per raccontare il valore della tradizione

lunedì 22 settembre 2025
A cura di Gianluca Battista
Nella giornata di ieri, 21 settembre, il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito ha voluto celebrare l'iniziativa dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che ha inteso dare valore al "Pranzo della Domenica", visto come un passaggio identitario della tradizione italiana che esalta la Cucina nazionale quale patrimonio immateriale su scala planetaria.

«Con questa foto domestica (da noi opportunamente tagliata per rispetto ai minori presenti, ndr) - ha scritto sui canali social Sollecito - vi invito a scoprire l'iniziativa di ANCI per valorizzare la tradizione del "pranzo della Domenica" come espressione culturale tipica nazionale a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO».

Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Roma all'iniziativa nazionale dell'ANCI, rimarcando quanto importante sia questo "evento" domenicale che rafforza i legami della famiglia e permette dialogo ed interazione tra generazioni differenti. In 10 differenti città capofila si sono svolti pranzi all'aria aperta (dove possibile) per stabilire una equazione: il pranzo domenicale in famiglia è patrimonio immateriale della nostra nazione e va preservato e valorizzato.

IL MESSAGGIO DELL'ANCI
«Valorizzare la tradizione del pranzo domenicale - si legge - come espressione culturale condivisa, capace di rappresentare l'identità e la convivialità delle comunità locali. È questo l'obiettivo de "Il Pranzo della Domenica – Italiani a tavola", l'iniziativa promossa dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF), Ministero della Cultura e ANCI a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO. Attorno alla tavola si rafforzano i legami, si tramandano saperi gastronomici e si condivide un senso di appartenenza che supera i confini territoriali. L'iniziativa - concludono dall'ANCI - intende trasformare questo rito domestico in un patrimonio condiviso, rendendolo visibile nelle piazze e riconoscibile come espressione viva della cultura italiana».