Lite con consigliere Camporeale: Noi per Giovinazzo all'attacco del sindaco Sollecito

La lista del presidente Cervone e che fa capo a Salvatore Stallone ritorna sulla bagarre nella massima assise

domenica 7 dicembre 2025 3.00
A cura di La Redazione
Anche il movimento Noi per Giovinazzo, guidato dal presidente del consiglio comunale, Francesco Cervone, e dall'ex assessore Salvatore Stallone, è tornato sulla vicenda della lite nell'assise del 27 novembre scorso tra il sindaco Michele Sollecito ed il consigliere del Partito Democratico, Gianni Camporeale.
Il gruppo, nel 2022 all'interno della coalizione di maggioranza, ha deciso da tempo di abbandonare quella compagine e sembra oggi interlocutore della parte centrista del centrosinistra. Di qui la necessità di chiarire la propria posizione anche in merito alle dimissioni del consigliere Nicola Giangregorio, avvenute il 3 dicembre scorso, dopo che quest'ultimo aveva anch'egli deciso di passare con gli oppositori. Una vicenda che proveremo a chiarire nei prossimi giorni. Questo il comunicato di Noi per Giovinazzo.


«Nel tentativo di celarsi dietro un contenuto che sarebbe stato condivisibile solo se presentato con tempestività, e non già dopo l'avvio della rateizzazione, il Sindaco prova a mascherare l'atteggiamento assunto in Consiglio comunale, giungendo persino a indirizzare, a microfono spento, verso il Consigliere di opposizione, espressioni oltraggiose, perfino verso la Presidenza che aveva sospeso la seduta.
Un comportamento istituzionale inaccettabile, che ha inevitabilmente suscitato, in chi vi ha assistito, un fondato senso di inquietudine circa i possibili sviluppi del dibattito, in quanto il Sindaco è stato fisicamente trattenuto, mentre a telecamere spente continuava ferocemente ad inveire contro il Consigliere Camporeale.

Se non vi sarà un previo atto di scuse per tali accadimenti, verso la Città, verso i Consiglieri comunali, verso la Presidenza del Consiglio e più di ogni altro, verso il Consigliere Camporeale, ogni ulteriore interlocuzione rischierà di apparire priva di credibilità e di sincera volontà di confronto. L'inquietudine cresce ulteriormente quando, la mattina di martedì 2, un consigliere decide di lasciare la maggioranza e di passare all'opposizione, protocollando una formale comunicazione per "divergenze di vedute amministrative".

Il giorno successivo, mercoledì 3 dicembre, quello stesso consigliere rassegna improvvisamente le dimissioni, ufficialmente per motivi personali. Cosa è accaduto nel frattempo? Quali le vere ragioni? Qual è la verità che non si vuole raccontare?
L'impressione è chiara: qualcosa si è mosso nel dietro le quinte. Ma perché scegliere il gesto estremo delle dimissioni invece di un più semplice passo indietro? Una domanda che, da sola, suggerisce più di una risposta».

Noi per Giovinazzo