Iniziati i lavori per le messa in sicurezza della facciata dell'IVE

De Matteo: «Ridare dignità a quei luoghi è impegno della Città Metropolitana»

venerdì 28 gennaio 2022
A cura di Gianluca Battista
Come anticipato dalla nostra redazione qualche settimana fa, è stata cantierizzata la facciata dell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo. In queste ore sarà completata l'impalcatura propedeutica al ripristino dei cornicioni che un paio di anni fa si erano sgretolati in più punti, anche su via Marconi.

Lavori attesi, per liberare la facciata principale da orribili gabbie e che poi saranno completati con un restauro della sala Marano, interna al vecchio convento domenicano. Una notizia, accompagnata da fotografie, che è corsa veloce anche sui social network e che è stata accolta favorevolmente dalla popolazione locale, stanca di vedere il "gigante buono" in quelle condizioni.

«Esprimo viva soddisfazione per l'iniziata cantierizzazione per la messa in sicurezza della facciata dell'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo - ha commentato Nicola De Matteo, delegato metropolitano all'ex convitto - . L'azienda interessata sta già posizionando le varie impalcature per il ripristino dei cornicioni pericolanti. Poi si passerà alle aree interne e alla Sala Marano.
Ridare dignità a questi luoghi
- è stata la sua sottolineatura - è un impegno che la Città Metropolitana di Bari aveva preso sin dallo scorso anno, anche a seguito del distaccamento di pesanti massi dal cornicione di via Marconi, con conseguente intervento dei Vigili del Fuoco. Un sentimento di apprezzamento da parte mia va verso l'architetto Nicolò Visaggio, l'ing. Aldo Lastella, l'ing. Nino Dipinto e l'ing. Cataldo che hanno seguito tutte le varie fasi progettuali. Verrà restituita a Giovinazzo - è stata la sua conclusione - la storica facciata dell'Istituto e di San Domenico senza quelle recinzioni di protezione che ne oscuravano la bellezza».

Soddisfazione è stata espressa nelle scorse ore anche dal sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma.
L'Istituto Vittorio Emanuele II è da alcuni anni un valido contenitore culturale, dopo essere stato letteralmente depredato nei decenni precedenti. Un contenitore in grado di ospitare anche rassegne di rilievo ed eventi che hanno attirato un folto pubblico, ma pur sempre percepito come qualcosa di transitorio.

È tempo di uno step ulteriore dopo tanti tavoli di confronto tra enti. C'è bisogno di una complessiva rinascita che per concretizzarsi ha bisogno non solo di cospicui finanziamenti pubblici (la Città Metropolitana deve definitivamente esprimersi e non lasciar solo lo stesso De Matteo), ma anche, più realisticamente, di investimenti privati che lo ripropongano quale nuovo cuore pulsante culturale della città.
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