Inaugurata ieri sera la mostra di presepi dell'Aiap Giovinazzo

Taglio del nastro delle istituzioni e benedizione di don Pietro Rubini

lunedì 12 dicembre 2016 8.05
A cura di Gianluca Battista
Una tradizione antica, che si rinnova di anno in anno anche grazie alla preziosa opera dell'Associazione Italiana Amici del Presepio della sezione di Giovinazzo.

Ieri sera è stata inaugurata l'ormai attesa mostra di presepi a cura del gruppo giovinazzese ed allestita nella Sala Clessidra dell'Istituto Vittorio Emanuele II. L'iniziativa è il frutto della collaborazione tra il Comune di Giovinazzo, che ospita la rassegna all'interno del cartellone natalizio, e la Città Metropolitana di Bari, proprietaria della struttura.

A sancire questa collaborazione, il taglio del nastro coordinato tra Marianna Paladino, Assessore alla Cultura, e Nicola De Matteo, Delegato metropolitana all'IVE (in foto), accompagnati ai vertici dell'associazione e dal Consigliere comunale Felice Bologna.

Dopo il taglio del nastro è arrivata la benedizione di don Pietro Rubini, parroco di San Domenico, coadiuvato da don Mirco Petruzzella, giovane sacerdote ordinato solo un mese fa.

La Natività è stata declinata in tanti originalissimi modi, frutto dell'ingegno di artigiani provenienti non solo dalla ex provincia barese, ma anche da Martina Franca, San Benedetto del Tronto, nell'ascolano, e Marconia, in Basilicata. Si va dal cioccolato e dal pandoro che diventano simboli del Natale, frutto del lavoro dei maestri pasticceri, alla più classica tradizione partenopea, da quelli costruiti in legno a quelli interamente in carta o polistirolo.

Una rassegna ricca, in cui c'è spazio per il sociale, con i presepi realizzati dagli utenti dell'Anthropos e della Gargano 2000. Quella di quest'anno conta 30 opere inedite, nuovissime, ad uso e consumo di grandi e soprattutto piccini. La mostra resterà visitabile fino al 22 gennaio 2017, giorno in cui ci saranno i Falò di Sant'Antonio Abate, come anticipato dalla nostra Marzia Morva nell'articolo pubblicato ieri.

Il nostro consiglio è di visitarla in momenti di tranquillità, in cui le sale sono meno affollate, in maniera da apprezzarne le sfumature.