Il neopresidente Decaro: «Cercherò collaborazione con il Governo per la Puglia e i pugliesi»

I risultati non sono definitivi, ma le percentuali tracciano un quadro dei risultati molto chiaro

lunedì 24 novembre 2025 18.20
A cura di Elga Montani
«Ho sentito sia Schlein, che Conte che Fratoianni, e i responsabili di tutte le mie liste. Li ringrazio per avermi scelto e per avermi spinto a candidarmi. All'inizio mi tremavano le gambe, piano piano non hanno tremato più e siamo andati avanti».

Nessuna polemica sulla mancanza dei vertici di partito in Puglia per il neoeletto governatore Antonio Decaro che pochi minuti fa ha commentato la sua ormai certa vittoria. Nel ringraziare i suoi avversari «per il garbo e per il rispetto con cui hanno condotto la campagna elettorale», Decaro ha aggiunto: «in Puglia in queste settimane abbiamo dimostrato che si può fare politica senza urlare e senza litigare. Si può fare politica proponendo le proprie idee rispettando le idee degli altri».

«Devo anche ringraziare tutti i cittadini pugliesi, anche quelli che non mi hanno votato. So che può sembrare una frase di circostanza, ma devo dire la verità attraversando, tutta la Puglia, dal Gargano fino giù al Capo di Leuca passando dall'Adriatico allo Ionio ho incontrato tante persone tutte tutte mi hanno stretto la mano, mi hanno mostrato un sorriso, mi hanno mostrato affetto e, vi assicuro, che per chi fa politica è una bella sensazione», ha aggiunto.

«Il risultato è straordinario, oltre ogni aspettativa - ha proseguito Decaro -. Sento però il peso della responsabilità di questo risultato. Per questo festeggerò stasera, ma da domani mi devo mettere a lavorare, perché devo meritarmi la fiducia di chi mi ha votato, ma soprattutto devo cercare di recuperare la fiducia non solo di chi non mi ha votato, ma di tutte quelle persone che non sono venute a votare e sono rimaste a casa».

«La politica - ha aggiunto - serve a dare risposte ai cittadini, in questa regione serve a dare l'acqua agli agricoltori, a dare la possibilità alle giovani coppie di comprarsi una casa e a ridurre le liste d'attesa. Questo farò ogni giorno dei prossimi cinque anni e lo farò a modo mio, come ho sempre fatto. Lo farò senza salire su un ring, come fa qualcuno, che pensa che la politica sia un ring del pugilato, dove vince chi tira un pugno più forte. Io non so fare la politica tirando i pugni, faccio politica cercando di conoscere i problemi dei miei concittadini e provando a dare delle risposte concrete».

«Non sono un superuomo - ha concluso -. In campagna elettorale ho usato una canzone di Lucio Corsi, io non voglio essere un duro, non voglio essere un lottatore di sumo, ho le mie fragilità. Mi è capitato spesso, anche durante questa campagna elettorale, di emozionarmi. Qualche volta ho anche pianto. Non me ne vergogno, rivendico le mie fragilità anche perché è di fragilità che mi devo occupare da presidente della Regione, di fragilità economiche ma soprattutto di fragilità dal punto di vista sociale e dal punto di vista umano. Questo sarà il mio lavoro per i prossimi cinque anni. Lo farò, come dicevo, a modo mio perché non avrò nemici, ma avrò soltanto avversari».