Il mare declinato da Michele Mirabella

Il poliedrico intellettuale ed artista bitontino ieri a Giovinazzo per il Luce Music Festival

lunedì 8 luglio 2019 11.19
A cura di Gabriella Serrone
Il mare che evoca frammenti di estati attese per un anno intero e ha ispirato musica e poesia ai grandi poeti della letteratura italiana.

Di questo ha parlato ieri sera Michele Mirabella conversando con il regista Cosimo Damiano Damato in Piazza San Salvatore, altro bellissimo luogo del borgo antico giovinazzese che ben si presta ad essere cornice di eventi culturali. Il regista, autore, docente universitario e giornalista bitontino è stato ospite del Luce Music Festival. Approdi Musicali, la stessa kermesse che ha accolto quasi una settimana fa Dario Vergassola in piazzale Aeronautica Militare.

Dai ricordi giovanili della villeggiatura, quando a mare si andava in bicicletta con la fretta di buttarsi in acqua "scorz e tutt" ed i pescatori andavano "alla iacca" alle 5 del mattino per tornare sulla terra ferma con un ricco bottino di pesci, fino a quei versi in cui il mare è un topos letterario, realtà filosofica, desiderio dell'oltre che spinge a valicare i confini delle certezze per andare verso quel naturale bisogno di ignoto.

Servendosi di un doppio registro, quello dell'ironia e quello più istituzionale del letterato, Mirabella ha tenuto il pubblico incollato sulle sedie, raccontando del mare come immaginario collettivo, luogo dell'anima e colonna sonora della vita di tutti. Da esperto delle Lettere ed attore professionista, il poliedrico intellettuale ha traghettato il pubblico della piazzetta che dà sul mare di Levante verso l'Infinito di Leopardi ed il Canto XXVI dell'Inferno di Dante, ed in particolare nei versi "E misi me per l'alto mare aperto", da cui è stato tratto il titolo dell'incontro giovinazzese, in cui Ulisse incarna l'eroe che reitera il peccato di Adamo cedendo alla tentazione della conoscenza.

Alla lectio magistralis del professore hanno fatto da piacevole contorno le letture a cura di Cosimo Damiano Damato di canzoni e componimenti da Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Erri De Luca ed altri che si sono fatti ispirare dal mare e l'arpa di Cinzia Diocesano, efficace nell'imitare la musica delle onde della vasta distesa azzurra.

Giovinazzo ha vissuto un altro momento di spessore, dove poesia e teatro si sono unite alla letteratura più nobile del nostro Paese, in un connubio vincente, anche grazie a quel pizzico di umorismo che vuole includere tutti nella trattazione di argomenti più impegnati ed è cifra distintiva dei grandi uomini di cultura come Michele Mirabella.
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