Il Comune di Giovinazzo ad un workshop internazionale al Politecnico

L'ex cementificio di Cala Crocifisso e la Marmeria Barbone al centro dell'intervento

domenica 25 settembre 2016
Il Cementificio di Cala Crocifisso e la Marmeria Barbone sono i due casi portati dal Comune di Giovinazzo, invitato al workshop internazionale "RE-INHABITING THE BROWNFIELDS", che si chiuderà quest'oggi presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, rientrante nell'ambito più ampi del programma "Erasmus+".

Il workshop barese è uno dei tanti appuntamenti che vedono discutere di problemi relativi all'urbanistica diverse università dell'area mediterraneo-balcanica. Giovinazzo ha portato questi due casi, emblema di immobili abbandonati su cui insistono interessi di privati, coincidenti tuttavia con un gli obiettivi di pianificazione e riqualificazione del territorio della Pubblica Amministrazione.

A tal proposito, la Giunta comunale, con delibera del 15 febbraio 2016, ha formulato un atto di indirizzo ai sensi dell'art. 8 del DPR 160/2010 per valorizzare aree attualmente degradate e che in passato erano state utilizzate per ospitare produzioni industriali, anche di rilievo, e su cui, allo stato, si possono configurare nuovi paesaggi. Presenti al workshop anche i legali di alcuni privati interessanti ad interventi per il riutilizzo degli immobili stessi. Le loro istanze sembrerebbero essere già state accolte favorevolmente.

Sarà un apposita giuria tecnica a valutare la bontà dei progetti, sia italiani sia stranieri, presentati in questi giorni di incontri presso il Politecnico barese.

Secondo il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, «Il Comune di Giovinazzo opera coerentemente con le visioni urbanistiche, non solo di tipo regionale e nazionale, ma anche con quelle internazionali promosse dal prestigioso Politecnico di Bari. La visione di questa Amministrazione - ha poi concluso - è quella di puntare sulla riqualificazione dell'esistente, vedi il caso delle ex Ferriere, evitando di cadere nel malcostume italiano di consumare territorio senza una visione strategica coerente».