"Evoluzione Spaziale": Gix in mostra in Sala San Felice

Le opere saranno visitabili sino a lunedì 8 luglio

sabato 6 luglio 2019 2.27
A cura di Marzia Morva
È un gradevole incontro con l'arte concettuale la personale dal titolo "Evoluzione Spaziale" di Giovanni Strafella, in arte Gix. In mostra in questi giorni nella sala San Felice, (si potrà visitare sino al giorno 8 Luglio dalle ore 19.00 alle ore 22.00) la Personale organizzata dalla Pro Loco di Giovinazzo ha portato qui l'artista di Copertino che ha piacevolmente scoperto la nostra città e che ci ha fatto conoscere la sua arte concettuale.

La personale è un racconto, un'evoluzione affascinante in un mondo di segni, simboli e cromatismi tutti collocati in modo diverso e sempre interessanti da ammirare per scoprire e comprendere quello che l'artista prova, sente e mette fuori per poterlo condividere.
Il suo pensiero artistico è ricco di concetti, di significati, di segni, di simboli e di cromatismi molto originali. Accanto alla cura dei materiali, molti dei quali riciclati dal mare e dalla campagna, scorre la cura dei colori. La mostra racconta come l'evoluzione di questo artista abbia vissuto positivi mutamenti. La sua arte nasce da progetti che Gix mette a punto e che vivono trasformandosi in corso d'opera in riferimento alle ispirazioni o al significato che l'artista vuol mettere fuori.

Quest'arte ha di sicuro molto da dire e da raccontare. Nelle venticinque opere tra sculture e superfici presentate a Giovinazzo c'è lo scorrere del tempo in un percorso progettuale che parte dalla fine degli anni '90 e giunge fino al 2019, il tutto frutto di creatività e di cura dell'assemblaggio dei materiali.

I concetti di spazio e di tempo, il concetto di forma rotonda per dare idea del cosmico e dell'universo si incontrano per un risultato di forte effetto.
Le superfici sono strutture fatte di tela di cotone che ha intorno corde di navi, lì a segnare un contorno rigido con acciaio interno. La forma è rotonda e le grandezze sono maestose.

Le sculture sono realizzate con legno recuperato dal mare, decomposto dal tempo che scorre per proiettare un pensiero: anche noi siamo materia ci trasformiamo e ci decomponiamo con il passare del tempo.

Vi raccontiamo alcune tra le bellissime e suggestive opere che abbiamo ammirato. "Homo sapiens" : rete resa materica con l'apporto della pittura; " Pianto di vita ": trasmette ciò che Gix sente, ha dentro; " Impronte " del 2011: un effetto cromatico forte in risalto; "Il sognatore" del 2014: ha richiesto tre mesi di lavoro. La Personale è la trasmissione di un insieme di pensieri di Gix espressi artisticamente attraverso simbologia e cromatismi.

L'esplosione del colore emerge da "Compressione" in cui il colore è stato lavorato con l'utilizzo del compressore; il risultato è un effetto materico del colore stesso.

L'artista ha raggiunto un'evoluzione intrisa di maturità, vive lo spazio in ogni momento e in modo diverso oltre che personale " vive l'infinito " nella sua arte che si fonde con la progettualità del suo pensiero.

È del 2003 l'opera "La fine del male" , in cui è stata creata una corona, questo appare agli occhi del visitatore, fatta con spine di acacia su un ramo di giuggiola.

«Il mio laboratorio è fatto di tante cose che trovo e metto da parte - ha affermato Gix - Sono cose che so già che potranno attirare la mia attenzione e trasformarsi in un concetto artistico. È come la musica che con il ritmo trasmette emozioni, è un linguaggio universale».

E proseguendo nella visita alla mostra ci piace soffermarci su "La colpa di Caino" contro la pena di morte; " La corona del traditore " in legno, cuoio e colori creati con effetti chimici con acido e carbonato di calcio.

Splendida è "Vita" del 1999 dedicata a suo padre; un tono di blu incantevole per trattare i rametti della vite collocati su un telaio che s'intrecciano alla vita.

Il "grido" di Gix sull'amore è espresso sulla superficie dal titolo "Parole d'amore", del 2009 nel gioco d'effetto nero su bianco che ha catturato la nostra attenzione; un'opera simile ce l'ha Giuliano Sangiorgi leader dei Negramaro, ci ha detto l'artista salentino.

Il nostro stupore si sofferma su due scale recuperate nelle campagne : due installazioni, una è del 2018 e l'altra del 2019

Le ha chiamate "Evoluzione Salento" e sono installazioni di arte concettuale autentica, significativa e singolare in cui la forma rotonda, i segni, i simboli ed i colori sono un incanto perché assemblati e collocati sulle scale di legno..

Le mani che fanno Accoglienza all'ingresso della sala San Felice rappresentano una installazione dal titolo " Spirito Presente" del 2015 concepita in omaggio alla Shoah.

La presenza di Giovanni Strafella a Giovinazzo è opera di un gancio, come accade spesso, creato da un suo amico, Nicola Miccione, che gli ha proposto la nostra Giovinazzo.

L'artista con l'organizzazione della Pro Loco ha scoperto uno spazio espositivo interessante nel centro storico che lui ha apprezzato. Le sue Personali hanno girato tanto da Londra a Roma, a Treviso, a Parma e in tutto il Salento in location anche insolite: cantine, palazzi antichi, castelli, Università, chiese e perfino in un convento.

«Giovinazzo mi è piaciuta molto, il lungomare, caratteristica la pietra antica, i corridoi sotto i palazzi, è una bella città », è stato il commento di Gix.

La personale in mostra a Giovinazzo merita una visita che permetterà di scoprire sperimentazione, arte concettuale e tanta originalità racchiuse in un originale linguaggio artistico.