Emergenza discarica, PVA: «Noi sapevamo cosa fare da dicembre 2016»

Ieri sera conferenza stampa per chiarire alcuni aspetti rispetto all'intricata vicenda

venerdì 27 ottobre 2017 05.00
A cura di Gianluca Battista
Si è tenuta ieri sera, nella sede di via Cappuccini, la conferenza stampa indetta da PrimaVera Alternativa per informare sulle novità più recenti in materia di discarica, alla luce di quanto emerso durante il Consiglio comunale del 23 ottobre scorso.

Il responsabile della comunicazione del movimento, Michele Aniello, il Consigliere Daniele de Gennaro ed il presidente Girolamo Capurso hanno fatto il punto sulla situazione.

I CONTRATTI TRA COMUNE E DANECO IMPIANTI - Capurso ha ricordato quali fossero i rapporti tra il Comune di Giovinazzo e Daneco Impianti, la società gestore di San Pietro Pago, oggi avviata al fallimento e largamente inadempiente verso l'Ente comunale in fatto di post-gestione. E questi rapporti fanno riferimento a due contratti: quello del 2008 e l'altro del 2003. Nel primo caso si tratta della gestione del V lotto (ad oggi vuoto)e dell'acquisizione di Daneco degli stessi terreni. Il contratto del 2003, invece, è quello che riguarda i primi tre lotti, il quarto ed il sesto della discarica, la loro gestione e post-gestione, ma anche la captazione di biogas e percolato per farne di fatto un proprio business.

L'INTRECCIO - Secondo quanto evidenziato da tutti e tre gli esponenti di PVA, Daneco oggi è in concordato preventivo, fase che porterà al fallimento e quindi alla totale insolvenza del gruppo per quanto attiene la fase di post-gestione della discarica. Un gruppo, è bene ricordarlo, che Daniele de Gennaro ha ricordato essere una "sorella minore" di Waste Italia s.p.a., società madre. Il problema più grande è che la Daneco, passata alla formula di società a responsabilità limitata, sarebbe «la causa dell'emergenza, ma come accaduto in altre parti d'Italia (Ghemme ed Andria) - ha rimarcato de Gennaro - pronta ad intervenire è stata la Greenup». La Greenup sarebbe infatti, secondo la ricostruzione del partito d'opposizione, un'altra società collegata al gruppo Waste Italia, che a Giovinazzo ha operato già per captare i biogas in una discarica a rischio esplosione. Ne deriva, quindi, per i rappresentanti di PVA, che siamo di fronte «al gioco delle scatole cinesi: Daneco è uscita dalla porta, ma di fatto rientra dalla finestra attraverso Greenup». Un caso piuttosto comune, secondo PVA, di "bad" e "good" company che lavorerebbero in accordo.

L'ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE E LA REGIONE PUGLIA - Da questa situazione, denunciata in piazza lo scorso fine settimana da PVA, sono scaturite le comunicazioni del Sindaco, Tommaso Depalma, durante l'ultimo Consiglio Comunale. PVA chiedeva la rescissione sin da subito dei contratti in essere con Daneco Impianti. Depalma ha annunciato l'avvio della procedura di rescissione datata 19 ottobre 2017 (protcollo 18.663).
PVA ha però denunciato ieri sera che quella rescissione riguarderebbe solo il contratto del 2008, vale a dire quello afferente la gestione del V lotto, e non anche quello del 2003, più impegnativo perché riguardante i primi tre lotti, quelli ormai saturi, il quarto ed il sesto.
Sempre durante la massima assise, il primo cittadino ha sottolineato l'impegno della Regione Puglia nel tentativo di risolvere l'emergenza ed ha annunciato l'arrivo a Giovinazzo di 800.000 euro per i primi interventi di post-gestione. Anche questo dato è stato contestato da de Gennaro, Aniello e Capurso, i quali hanno spiegato che, al momento, non vi è alcuna deliberazione di Giunta regionale in tal senso. Vi è una proposta di deliberazione che al punto 11, però, richiama all'obbligo del Comune, che facesse richiesta di tale finanziamento, di rescindere ogni vincolo contrattuale con la società inadempiente. Al momento, però, resta in piedi il contratto del 2003 e quindi Daneco è ancora gestore di quella porzione di discarica ed ha in essere un rapporto con il Comune di Giovinazzo. Quel finanziamento, ha spiegato Daniele de Gennaro, sarebbe vincolato ad una possibile solvibilità di Daneco, poiché lo stesso finanziamento avverrebbe in danno della società inadempiente. L'interrogativo quindi resta: anche rescindendo il secondo contratto con Daneco ed accedendo quindi ai fondi regionali, se quest'ultima andasse in fallimento (fase ormai avviata), come farà il Comune a giustificare il finanziamento ottenuto?

IL LODO ARBITRALE - PVA lamenta anche una cattiva comunicazione da parte del Sindaco relativamente al lodo arbitrale vinto. De Gennaro ha ripetuto la sua tesi: «il Comune si troverà a pagare centinaia di migliaia di euro anche in quel caso per un errore. Non aveva quantificato - ha detto - gli oneri a carico di Daneco, fatto avvenuto solo in estate inoltrata». Pertanto l'arbitrato è stato sì vinto dall'Ente di piazza Vittorio Emanuele II, ma, secondo gli esponenti di PVA, i costi ricadranno interamente sul Comune, perché Daneco risulterà impossibilitata a versare i 138.000 euro poiché è in fase di fallimento.

LE PROPOSTE DI PVA - Secondo PVA non ci sarebbe dunque corrispondenza tra quanto detto da Depalma e gli atti a cui de Gennaro ha denunziato essere arrivato solo dopo la massima assise di lunedì scorso. PrimaVera Alternativa, tuttavia, non vuol caricare questa battaglia per l'emergenza di una connotazione meramente politica o partitica. Chiama sempre alla vigilanza attiva tutta la cittadinanza e l'associazionismo locale, ma avverte gli amministratori dell'importanza della cessazione di ogni rapporto con Daneco ed anche con Greenup, al fine di «eliminare ogni opacità» sui legami con queste società.
Daniele de Gennaro ha quindi ricordato come sin dal 1° dicembre 2016, in occasione di un Consiglio comunale straordinario a cui anche lui prese parte quando ancora non ricopriva il ruolo di Consigliere, «PrimaVera Alternativa aveva chiaramente indicato la strada da seguire, vale a dire la rescissione del contratto con Daneco, società che dai bilanci era ampiamente in deficit». Una situazione largamente prevedibile, hanno insistito da PVA, ed evitabile se si fosse dato ascolto alle loro istanze ed a quelle di molte associazioni cittadine. Cosa che gli amministratori non hanno fatto.
PrimaVera Alternativa farà anche un esposto alla Procura della Repubblica sulla situazione in discarica. Michele Aniello ha annunciato il sostegno di Legambiente e Libera in questa battaglia, mentre Daniele de Gennaro ha voluto precisare come quell'esposto suggerirà alla Procura una pista meramente economica, che porti a scavare in quel gioco di "scatole cinesi" tra società nella fase di gestione e post-gestione del sito.

LA RIVENDICAZIONE POLITICA - Da Aniello, de Gennaro e Capurso arriva quindi una considerazione finale di carattere politico: «Se la "rivoluzione gentile" si fosse compiuta in estate, oggi saremmo già in fase di risoluzione del problema. Noi sapevamo cosa fare da dicembre 2016. E quel che stupisce di più - è la chiosa - è che in questo momento sia la minoranza, l'opposizione tutta a dettare le linee lungo cui agire».