Cultura della donazione: la Fratres organizza un seminario

Questa sera alle ore 19.00 in sala San Felice

venerdì 24 aprile 2015 10.58
A cura di Marzia Morva
Per rendere sempre più concreta la realizzazione di una "Cultura della Donazione", questa sera si svolgerà, alle ore 19.00 in sala San Felice, un seminario organizzato dall'associazione Fratres di Giovinazzo (la sezione cittadina intitolata a Luigi De Palma) dal titolo: "Lavoriamo assieme per implementare la cultura della donazione di organi, tessuti, e cellule nella Regione Puglia".

L'iniziativa dalla forte connotazione sociale e di interesse per la collettività, è stata patrocinata dal Consiglio Provinciale di Bari della Fratres, dalla sezione Aido di Giovinazzo, dal Centro Regionale Trapianti Puglia, dal Comune di Giovinazzo e dal Centro di Servizio al Volontariato San Nicola. Dopo i saluti ufficiali del Sindaco, Tommaso Depalma, il cronoprogramma dei lavori prevede l'intervento dell'Assessore alla Soliderietà Sociale e Sanità, Michele Sollecito. A seguire si entrerà nel vivo della conferenza con Chiara Musajo Somma, Dirigente Medico del Centro Regionale Trapianti Puglia e poi sarà la volta di Nicola Cortese, Dirigente Medico della Rianimazione dell'Ospedale Di Venere, che entrerà nello specifico della "Diagnosi di morte cerebrale".

Per presentare meglio questa seminario, abbiamo chiesto a lui di cosa tratterà la sua relazione: «La "morte cerebrale" - ci ha detto il medico Nicola Cortese - conseguenza di un grave danno del cervello, non trova nell'immaginario collettivo una rappresentazione così precisa come è invece per la più comune "morte cardiaca", né riesce ai più comprensibile con immediatezza l'immagine poco naturale di "morte a cuore battente". È bene - prosegue il Dirigente Medico - perciò, cercare di spiegare ai non addetti ai lavori questo concetto, che è ben chiaro alla scienza ormai da circa 60 anni. Tanto più se teniamo presente che questa condizione, di per sé luttuosa, offre la preziosa possibilità di salvare delle persone altrimenti condannate da una grave malattia».

Cortese ha poi proseguito affermando: «Infatti solo quando vi è morte cerebrale è possibile che una persona deceduta possa donare i propri organi quando sono ancora vitali e quindi idonei al trapianto. Riguardo questo atto di altruismo - ha concluso lo specialista della Rianimazione - a mio avviso esso andrebbe visto piuttosto come un dovere civico, che tra l'altro nulla ci toglie dal momento che ciò che doniamo non ci serve più. E poi, proviamo anche a considerare che potremmo un giorno trovarci noi nella condizione di desiderare che qualcuno ci faccia quello stesso dono».

Dopo l'intervento del Dott. Nicola Cortese, che si preannuncia di grandissimo interesse, vi sarà quello del Dott. Cristoforo Cuzzola, Coordinatore Donazione Organi Asl Bari, che si occuperà del "Consenso personale e dei familiari", altro tema assai dibattuto persino in politica. Di difficile risoluzione è il caso in cui non vi sia nessuna volontà espressa del defunto. Ai medici spetta trasmettere il forte messaggio della "cultura della donazione"cioè spiegare, proporre e chiedere con tatto e sensibilità che donare significa "salvare delle vite". Un momento emozionante che il seminario proporrà è legato alla diretta testimonianza dei pazienti trapiantati che racconteranno la loro esperienza pari ad una vera e propria rinascita, una sorta di inno alla vita. Al termine delle relazioni dei tre medici e delle testimonianze dei trapiantati è infine previsto un dibattito.

Bella la chiosa del Dott. Nicola Cortese a rimarcare la collaborazione tra Fratres ed Aido, tra donatori di sangue e donatori di organi: «Per troppi anni le Istituzioni hanno prestato poca attenzione alla diffusione della cultura della donazione -ha affermato -. Questa lacuna è stata in parte colmata dall'ottimo lavoro svolto sul territorio, e spesso in collaborazione, da due associazioni di volontariato: l'Aido e la Fratres. Senza la loro attività - ha rimarcato non senza orgoglio - adesso in Italia saremmo ancora molto indietro nel dibattito su questa tematica. Perciò al Centro Regionale Trapianti - ha chiosato - , che ha intrapreso un'azione di capillare informazione dei cittadini, è apparso naturale cercare la collaborazione di Fratres ed Aido, così come di altre associazioni, che hanno prontamente collaborato con l'entusiasmo di sempre».