Calamità per gelate, resistenze al Senato. I gilet arancioni pronti a marciare su Roma

Spagnoletti Zeuli: «Non possiamo più aspettare. Non siamo disposti a concedere sconti»

venerdì 25 gennaio 2019
Non bastasse l'arrivo della Xylella fastidiosa a pochi chilometri da Bari. C'è sempre da sciogliere il nodo legato al risarcimento per i danni subiti nelle gelate del febbraio dello scorso anno, che tanti problemi ha creato anche alle colture della nostra terra. Purtroppo, secondo fonti vicine agli olivicoltori pugliesi, vi sarebbe stata nelle scorse ore una brusca frenata in Senato sull'iter che dovrebbe portare a dichiarare lo stato di calamità.

«Sappiamo - ha detto il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli - che ci sono delle forti resistenze, nonostante le pressioni positive del Mipaaft, sull'approvazione della declaratoria dello stato di calamità naturale per le gelate del 2018 che hanno distrutto l'economia agricola e olivicola pugliese, siamo pronti ad invadere la capitale e a marciare con i trattori e non ce ne andremo fino a quando non otterremo quanto ci spetta: non siamo agricoltori e uomini di serie B». La declaratoria dovrebbe essere inserita nel cosiddetto Decreto Legge "Semplificazione".

«L'olivicoltura vale in termini lavorativi due volte la Fiat e tre volte l'Ilva e non vedo perché debba essere considerata secondaria – ha continuato Spagnoletti Zeuli -. Non possiamo più aspettare i capricci di qualcuno, non siamo disposti a concedere sconti a nessuno».

«La declaratoria deve passare e devono essere stanziati subito i fondi reali per ristorare le aziende e le migliaia di persone che in questa campagna olivicola hanno perso tutto: la situazione è drammatica, la politica ed i tecnici siano responsabili», ha concluso Spagnoletti Zeuli.