Azzollini lascia Giovinazzo: «Costretti a lavorare tra rovi e discariche»

La decisione del presidente di Amra s.r.l. e Draka Production perché «la zona D1.1 è diventata una vergogna»

giovedì 12 luglio 2018
A cura di Nicola Miccione
«Questo è lo stato in cui versa l'area artigianale di Giovinazzo tra rovi e discariche in cui ogni forma aliena può vivere agilmente tranne noi, presunti fruitori di una zona in totale stato di abbandono».

Non usa mezzi termini l'amministratore unico di Amra s.r.l., Corrado Azzollini, per fotografare lo stato dell'area D1.1, alla periferia nord del paese, comunicando la volontà di lasciare definitivamente la sede della società di via delle Ricamatrici: «Purtroppo - dice ancora - abbiamo deciso come azienda di abbandonare questa città, Giovinazzo, e di spostarci in paesi vicini dove sanno meglio cos'è l'accoglienza e il rispetto di chi ci vive e lavora».

«Lavorare nella zona artigianale è diventata una vergogna - incalza Azzollini -. Tra buche, topi e siringhe c'è di tutto. E per buttare un minimo di asfalto, pulire o fare una disinfestazione non serve nulla, se non la buona volontà di chi ci amministra. Queste sono azioni che nessun giudice deve autorizzare! La responsabilità è solo dell'attuale amministrazione comunale».

Ha senso parlare di ricostruzione senza uno sviluppo? «Giovinazzo merita rispetto. Anni fa era l'unico centro storico ristrutturato e poteva vivere di rendita. Ora i paesi vicini vincono 10-0 e nessuno se ne accorge. E continuando così - conclude Azzollini -, Giovinazzo diventerà sempre più un paese dormitorio».
Azzollini lascia Giovinazzo: «Costretti a lavorare tra rovi e discariche»
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