600 giovinazzesi in visita al Papa

Depalma: «Un grazie a questo esercito di gioia, bellezza e luce negli occhi». don Gianni Fiorentino: «Col Papa per costruire la Chiesa che vuole Gesù»

sabato 1 dicembre 2018 17.35
A cura di Gianluca Battista
«Un ringraziamento a questo bellissimo esercito di gioia, di bellezza e di luce negli occhi, come certamente don Tonino avrebbe preferito. Questo è il suo popolo. Sono contento di essere qui con tanti fedeli giovinazzesi. Siamo riusciti a far sentire la nostra voce anche dentro questo popolo e questa umanità che rappresenta la nostra diocesi».

Così il Sindaco Tommaso Depalma dalla Sala Paolo VI in Vaticano, dove quest'oggi, 1 dicembre, 600 giovinazzesi si sono recati per l'udienza con Papa Francesco (qui il video di Giovinazzo.tv).

Col primo cittadino c'era anche don Gianni Fiorentino, vicario foraneo cittadino del Vescovo Mons. Domenico Cornacchia. Il parroco dell'Immacolata, davanti ai microfoni dei colleghi, ha voluto ribadire un concetto semplice, ma importante: «Se siamo qui è perché vogliamo bene al Papa e perché vediamo in lui qualcosa di don Tonino. Unirci al Papa, capo della Chiesa e nostro capo spirituale, significa un po' unirci a don Tonino, per costruire insieme a lui la Chiesa che vuole Gesù».

Una Chiesa dell'accoglienza, del rispetto per il fratello, senza distinzioni di provenienza. Una Chiesa del "grembiule", come diceva il prelato salentino.

Ed a proposito di Salento, in Vaticano c'era anche una foltissima delegazione della Diocesi di Ugento, ormai gemellata con le comunità del nord barese.

I pullman sono partiti nella notte per Roma, con tantissimi fedeli a bordo, emozionati per un viaggio che ricorderanno a lungo, che resta storico perché è un omaggio al Pontefice che ad aprile ha toccato il suolo molfettese, ritornando poi a Bari in maggio. Alcuni vi resteranno anche domani, domenica 2 dicembre, almeno sino all'Angelus di Mezzogiorno, mentre altri stanno già facendo ritorno a casa. Stanchi, ma felicissimi.

È stata festa, festa di fede e di amore, di riconoscimento nella Madre Chiesa che, nonostante le grandi difficoltà, resta faro per i valori di moltissimi giovinazzesi, la stragrande maggioranza di essi nati e cresciuti nella consapevolezza che non vi possa essere alternativa a Cristo.