Vito Favuzzi getta la spugna: «AFP, il mio tempo è finito»

L'ormai ex ds biancoverde all'indomani della retrocessione in A2: «Purtroppo sono rimasti inascoltati i nostri appelli di aiuto»

lunedì 5 marzo 2018 13.31
A cura di Nicola Miccione
Dimissioni. I dolori di Vito Favuzzi, a due giorni dalla retrocessione in serie A2, pulsano tutti dentro quella parola. «Il mio tempo è finito, lascio a voi il testimone e queste mie riflessioni nella certezza di aver dato tutto il possibile per quindici anni a questa gloriosa società», dice l'ormai ex diesse biancoverde.

Si attendeva, infatti, solo la condanna della matematica e sabato, con la sconfitta 26-1 sul campo del CGC Viareggio, è arrivata anche quella. L'AFP Giovinazzo è ufficialmente retrocessa in serie A2 dopo mesi passati all'ultimo posto in classifica. «Finisce così, con l'onore delle stecche, l'avventura in A1, - scrive Favuzzi - dopo 11 anni della nostra AFP. Grazie Viareggio. Sono rimasti inascoltati gli appelli di aiuto della società, allo sfinimento economico, di nuova linfa per poter continuare a vivere il sogno della massima serie di questo magnifico sport. Tante chiacchiere e zero fatti.

Nonostante tutto si è continuato ad investire danaro per onorare il campionato grazie anche ai nostri eroi: Angelo Depalma, allenatore e capitano storico della nostra squadra, Vincenzo Bavaro, la rivelazione di quest'anno, Tommaso Belgiovine che in quest'anno bestiale ha difeso i pali della nostra squadra, i nostri ragazzi del settore giovanile, i loro genitori che si sono resi disponibili ad affidare i propri figli ai nostri tecnici in trasferte estenuanti che spero li abbiano aiutati a crescere, tutti i collaboratori della società ed infine Dino Camporeale, insostituibile tecnico del settore giovanile, autista, meccanico e chi più ne ha più ne metta.

Non tutti i mali vengono per nuocere. E credo che a questo punto sia utile concentrarsi sulla crescita dei nostri ragazzi per ricreare un nocciolo duro di atleti nostrani che possano garantire l'ossatura della nuova futura AFP Giovinazzo. Senza di essi è impossibile pensare ad una squadra competitiva. Noi al sud siamo costretti ad averli in quanto siamo soli rispetto al resto dell'italia hockeystica in grado di attingere atleti dalle società viciniore.

Questo è il primo gap negativo che subiamo oltre al numero delle trasferte costosissime che vanno affrontate. Quando parliamo di aiuti da dare alle squadre del sud ci riferiamo al riequilibrio di queste penalizzazioni che la geografia dell'hockey italiano ci impone. In questo le politiche federali dovrebbero intervenire se vogliono squadre del sud nel campionato italiano. In caso contrario ci sarà il campionato del nord con qualche improvvisata apparizione di squadre del sud.

Un ringraziamento infine lo voglio riservare ai nostri tifosi, quelli che non ci hanno mai abbandonato, anche nei momenti più difficili. Il mio tempo è finito - termina Favuzzi -, lascio a voi il testimone e queste mie riflessioni nella certezza di aver dato tutto il possibile per quindici anni a questa gloriosa società».