A Campobasso con la salvezza in tasca. Per il Giovinazzo la gara dell’orgoglio

Alle ore 19.00 i biancoverdi di Faele impegnati sul campo del Cus Molise. Squalificato Mongelli

martedì 20 aprile 2021 10.17
La salvezza in serie A2 è stata conquistata con una giornata d'anticipo sulla conclusione della stagione regolare e, dunque, per il Giovinazzo C5 queste ultime due partite (a Campobasso e a Capurso, entrambe fuori casa, nda) possono essere l'occasione per giocare finalmente con la testa libera.

«Sì, l'unico aspetto positivo è proprio questo - dice Rafael Augusto Lanziotti, alias Rafinha -, l'aver conquistato l'aritmetica permanenza della categoria, ovvero l'obiettivo prefissato in estate dalla società. Tuttavia, se analizziamo la gara di Gubbio, ad esempio, siamo rimasti delusi dalla nostra seconda metà di gara: dopo un ottimo primo tempo, chiuso in vantaggio 2-4, siamo calati alla distanza. Noi non possiamo avere simili cali di concentrazione, non possiamo permettercelo. Ne abbiamo parlato a lungo e ciò non dovrà più accadere».

La squadra di mister Francesco Faele, ancora in panchina al posto dell'indisponibile Miki Grassi, sarà impegnata martedì pomeriggio con fischio d'inizio alle ore 19.00 a Campobasso, sul rettangolo di gioco del Circolo La Nebbia Cus Molise, nel recupero del tredicesimo turno, priva dello squalificato Mongelli.

«Noi andremo a fare la nostra partita e dobbiamo pensare solo a fare del nostro meglio - continua il centrale difensivo biancoverde -, cercando di fare quello che sappiamo, con la nostra mentalità, per tornare a vincere, rispettando l'intero movimento italiano e cercando di onorare, sino all'ultima giornata, la nostra stagione sportiva in serie A2. Poi sarà il momento di staccare temporaneamente la spina nella speranza di tornare presto alla normalità: speriamo che prima possibile si possa riprendere a giocare davanti al pubblico perché non si può parlare di sport se non ci sono i tifosi».

Per il club del presidente Antonio Carlucci, nel suo 20esimo anno di vita, quello della salvezza si è rivelato un traguardo storico, ottenuto con un turno d'anticipo: «Sì ed è stata anche la stagione sportiva più difficile di sempre, mentalmente, fisicamente e con l'ansia di dover attendere, ogni settimana, gli esiti dei tamponi antigenici».

«Molte volte, in settimana - conclude Rafinha -, abbiamo preparato le gare del sabato che poi sono state rinviate per Covid-19. Per questo siamo contenti di questa salvezza: la meritava la società, tutti gli addetti ai lavori, i tifosi e questa splendida città che mi ha adottato da 5 anni. Giovinazzo, per me, è un pezzo del mio cuore».