Un reading letterario nella cripta della Concattedrale

Cronaca di una bella serata a chiusura della mostra "Art È"

mercoledì 22 agosto 2018
A cura di Marzia Morva
Nella cripta della Concattedrale di Santa Maria Assunta a Giovinazzo, l'Arte Sacra si è fusa alla poesia intrisa di fede.

Il vernissage della rassegna "Art È" , lunedì 20 agosto, ha riunito tutti gli artisti che vi hanno preso parte (tra cui il giovinazzese Antonio Labombarda) e i poeti che hanno scritto le poesie per Papa Francesco. Infatti, da un'idea di Nicola De Matteo, condivisa dall'artista Alessandro Cavaliere ideatore della mostra, dal Comitato Feste Patronali rappresentato da Roberto Martini e dalla Curia Vescovile, si è svolto un incontro di presentazione della pubblicazione "Dalla fine del mondo- Poesie per Francesco" Il libro pubblicato a cura del periodico Luce e Vita è stato elemento cardine dell'attenzione dell'incontro svoltosi ieri sera.

Nell'introduzione di Nicola De Matteo, autore di tre poesie incluse nel libro, sono emerse parole di ammirazione verso l'Arte dei pittori, scultori e presepisti che hanno realizzato con maestria una serie di opere tutte degne di attenzione. Il reading di poesie è stato per il delegato dell'Ive, nonché poeta e scrittore, un momento per suggellare l'incontro tra l'arte sacra ed il messaggio di fede accorata racchiusa nella raccolta di poesie per Papa Bergoglio.

Nella sua presentazione, Gianni Antonio Palumbo, che quest'anno è stato il direttore artistico della Notte Bianca della Poesia, ha reso merito al periodico "Luce e vita" che ha pubblicato vari interessanti libri durante il 2018 : un libro di lettere di don Tonino Bello ed un altro di lettere di giovani studenti delle Scuole Medie e del Liceo Classico Scientifico "Matteo Spinelli ".

Nel corso della serata è stato dato spazio alla premiazione di tutti gli artisti che hanno ricevuto attestati di partecipazione consegnati da Agostino Picicco.
Agostino Picicco ha ringraziato Alessandro Cavaliere ed il comitato Feste Patronali per aver organizzato questo evento utilizzando la Cripta come scrigno. Il prof. Picicco ha ringraziato Nicola De Matteo, i poeti e gli artisti per aver contribuito ognuno con la propria peculiarità al successo di questa meravigliosa iniziativa.

Prima di entrare nel vivo del reading di poesie, Gianni Antonio Palumbo ha raccontato riguardo al libro, curato da Gino Sparapano, direttore responsabile di Luce e Vita ed impreziosito dall'introduzione di don Michele Amorosini, direttore Ufficio Beni Culturali e Arte Sacra della nostra diocesi; ha espresso parole di elogio verso i poeti autori del messaggio che viene fuori dalle loro liriche poetiche: «Nel libro ci sono quindici voci diverse, quelle dei poeti, che si sono lasciati ispirare da Papa Francesco e dal suo impegno apostolico-ha affermato il prof. Palumbo. Nelle poesie emergono segnali da " fine del mondo " intesa come mancanza di valori di riferimento e ogni poeta ha dato voce, secondo il proprio sentire, a questa tematica oltre che alla fede in generale e al grande uomo di pace qual è Papa Francesco».

Nella sua presentazione il prof. Palumbo ha illustrato il contenuto delle poesie e il messaggio ad essi intrinseco.

Nel pensiero conclusivo dell'artista Alessandro Cavaliere c'è stata un'attenzione particolare verso il mondo creativo degli artisti "Il materialismo di questa civiltà ha spostato la sensibilità dell'uomo a pura eccitazione ed emozione, facendogli perdere la capacità di cogliere l'intelligenza delle cose. In questa iniziativa gli artisti e le loro opere diventano "mediatori sociali" che promuovono quel cambiamento di cui oggi si avverte un'estrema necessità: tornare a vedere l'anima delle cose nella quotidianità e nella sacralità dei rapporti tra le persone.

La mostra "Art È", di grande spessore culturale, assomma in sé diversi strumenti espressivi riconducibili alla sfera del sacro, con i valori e le funzioni al suo interno evidenti, ma anche quelli mimetizzati e nuovi. Le opere sono, infatti, frutto di incontro tra la cultura dell'arte e il patrimonio della cultura religiosa, tra la sensibilità dell'uomo creativo e la profondità dell'esperienza spirituale, tra le variabili interpretative nella fruizione del sistema iconografico e la ricerca condotta da ogni artista . L'intento della mostra è quello di ridare dignità e slancio alla contaminazione reciproca tra arte e fede, spostando l'attenzione dai livelli colti del sacro al piano della natura antropologicamente sacra dell'arte e della vita."

È stata per noi una bella emozione assistere all'arrivo di due donne residenti a New York, ma di origine italiana, che sono state colpite da un quadro esposto nella cripta, un'opera dedicata alla Santa Patrona che tra due settimane viaggerà in direzione Grande Mela. Abbiamo saputo che altri emigranti giovinazzesi hanno apprezzato le opere esposte nella cripta e nella chiesa di Sant'Andrea.

Tutto questo a conferma della validità di questa iniziativa svoltasi in estate utile a destagionalizzare un sentito fervore artistico rivolto all'Arte Sacra. Con la speranza che siti come la Cripta diventino luoghi da visitare tutto l'anno e non aperti ai visitatori raramente superando anche le piccole difficoltà quali possono essere l'orario di apertura di chiusura. Su questo e su altri particolari in futuro sarà necessario soffermarsi.

Chiusura con i reading poetici di Pina Demartino ed Elisa Raguseo, eclettiche artiste, apprezzatissime per i loro quadri.