Sant'Agostino si conferma campione del Gamberemo: il racconto e le FOTO
Terzo successo consecutivo per i nerazzurri, che sono i primi a conquistare dieci vittorie nell'albo d'oro
venerdì 15 agosto 2025
11.25
Le facce stanche, quasi stravolte, ma felici.
Si è fatto festa ancora una volta sotto il "cupolone" giovinazzese: il rione Sant'Agostino ha vinto il suo decimo Gamberemo, il terzo consecutivo da quando il parroco è don Cesare Pisani che ha fatto sinora percorso netto.
Il Palio dei Rioni, organizzato per il trentaduesimo anno dalla Touring Juvenatium guidata da Vito Fumai, è stato combattuto sino alla frazione in canoa (ritorno al passato, non accadeva dal 2006) in cui Sant'Agostino ha superato la Concattedrale, in testa Fino ad allora grazie alla straordinaria performance nella frazione con il remo di due ragazzi del Burundi.
Ma nel Gamberemo che ha cambiato spesso padrone, l'artiglio lo ha affondato l'Aquila a due teste di Sant'Agostino, che dopo la frazione in Cala Porto, grazie allo sforzo di Nino Pazienza, non ha più mollato la testa della classifica, sebbene l'Immacolata si sia battuta con estremo orgoglio sino alla fine. La classifica conclusiva recita: primo rione Sant'Agostino, secondi quelli dell'Immacolata, terzo San Domenico, quarta la Concattedrale ed ultima, purtroppo per la terza edizione di fila, San Giuseppe.
È stata una enorme festa di paese, con migliorie notevoli da parte degli organizzatori, dalla diretta della fase in mare sui maxischermi ad un audio più performante. La simpatia di Letizia Caccavo, Giangaetano Tortora e Giuseppe Dalbis ha fatto scorrere rapida l'attesa febbrile e la competizione si è rivelata avvincente. Nota di demerito, al solito, a coloro i quali hanno continuato ad attraversare il tracciato di gara ignari (o fregandosene) del pericolo a cui sottoponevano se stessi e gli atleti.
Bello vedere i sacerdoti coinvolti, festanti, un aspetto da non trascurare, perché è il sintomo evidente di quanto gli oratori continuino ad essere fucine per rapporti umani sani, luoghi di crescita e condivisione. Un plauso infine al capitano di Sant'Agostino, il pacato Matteo Rinaldi, commosso al traguardo, ma sempre sportivo nei confronti di chi ha perso.
L'appuntamento è dunque al 2026 con la 33ª edizione, magari da pubblicizzare meglio oltre i confini cittadini. E sarà ancora battaglia per conquistare l'ambita formella. Per ora gode solo un quartiere, come è giusto sia in un Palio vero, ed all'ombra della cupola di Sant'Agostino in tanti hanno fatto festa sino a tardi.
Vi raccontiamo questa serata attraverso la nostra galleria fotografica.
Si è fatto festa ancora una volta sotto il "cupolone" giovinazzese: il rione Sant'Agostino ha vinto il suo decimo Gamberemo, il terzo consecutivo da quando il parroco è don Cesare Pisani che ha fatto sinora percorso netto.
Il Palio dei Rioni, organizzato per il trentaduesimo anno dalla Touring Juvenatium guidata da Vito Fumai, è stato combattuto sino alla frazione in canoa (ritorno al passato, non accadeva dal 2006) in cui Sant'Agostino ha superato la Concattedrale, in testa Fino ad allora grazie alla straordinaria performance nella frazione con il remo di due ragazzi del Burundi.
Ma nel Gamberemo che ha cambiato spesso padrone, l'artiglio lo ha affondato l'Aquila a due teste di Sant'Agostino, che dopo la frazione in Cala Porto, grazie allo sforzo di Nino Pazienza, non ha più mollato la testa della classifica, sebbene l'Immacolata si sia battuta con estremo orgoglio sino alla fine. La classifica conclusiva recita: primo rione Sant'Agostino, secondi quelli dell'Immacolata, terzo San Domenico, quarta la Concattedrale ed ultima, purtroppo per la terza edizione di fila, San Giuseppe.
È stata una enorme festa di paese, con migliorie notevoli da parte degli organizzatori, dalla diretta della fase in mare sui maxischermi ad un audio più performante. La simpatia di Letizia Caccavo, Giangaetano Tortora e Giuseppe Dalbis ha fatto scorrere rapida l'attesa febbrile e la competizione si è rivelata avvincente. Nota di demerito, al solito, a coloro i quali hanno continuato ad attraversare il tracciato di gara ignari (o fregandosene) del pericolo a cui sottoponevano se stessi e gli atleti.
Bello vedere i sacerdoti coinvolti, festanti, un aspetto da non trascurare, perché è il sintomo evidente di quanto gli oratori continuino ad essere fucine per rapporti umani sani, luoghi di crescita e condivisione. Un plauso infine al capitano di Sant'Agostino, il pacato Matteo Rinaldi, commosso al traguardo, ma sempre sportivo nei confronti di chi ha perso.
L'appuntamento è dunque al 2026 con la 33ª edizione, magari da pubblicizzare meglio oltre i confini cittadini. E sarà ancora battaglia per conquistare l'ambita formella. Per ora gode solo un quartiere, come è giusto sia in un Palio vero, ed all'ombra della cupola di Sant'Agostino in tanti hanno fatto festa sino a tardi.
Vi raccontiamo questa serata attraverso la nostra galleria fotografica.