Possiamo essere “eroi”, ecco il videoclip realizzato tra Giovinazzo e la Svezia 

Regalo di Natale di Eric Forsmark, Damiano Nirchio, Mauro Stallone, Giuseppe Muciaccia e Alessandro Colasanto che hanno reinterpretato "Heroes" di Bowie. Il messaggio: «Fai quello che puoi dove ti trovi»

venerdì 25 dicembre 2020 08.50
A cura di Nicola Palmiotto
Possiamo essere "eroi". È uno sguardo aperto sul futuro il videoclip realizzato da alcuni musicisti giovinazzesi rilasciato su YouTube il giorno di Natale (clicca qui per vederlo). Eric Forsmark (cajòn e batteria), Damiano Nirchio (voce), Mauro Stallone (chitarra), Giuseppe Muciaccia (sax e clarinetto) e Alessandro "Gibson" Colasanto (basso), hanno prodotto un piccolo gioiello reinterpretando "Heroes" di David Bowie, suonando a distanza tra la Svezia e Giovinazzo. Una scelta del brano e una data non casuale. «No, non non è affatto casuale - spiega Eric Forsmark, un uomo a cui è riduttivo affibbiare l'etichetta di urbanista e architetto giovinazzese di adozione, perché è una persona di multiforme ingegno, cittadino del mondo -. Questi sono tempi difficili per molte ragioni. Ma c'è un messaggio più ampio in questa canzone che cerchiamo di trasmettere nel video: tutti noi abbiamo la scelta e la capacità di fare grandi cose per gli altri, quando una situazione lo richiede. Essere un eroe non significa necessariamente salvare il mondo intero in un modo spettacolare. Gli atti di eroismo accadono ogni giorno e solo poche persone potrebbero persino conoscerli. Ma sono questi piccoli atti che insieme rendono l'umanità e la società ciò che dovrebbe essere: un mondo in cui le persone, la maggior parte del tempo, coesistono in modo pacifico e in qualche modo aiutano coloro che soffrono. Gli atti casuali di gentilezza verso gli estranei fanno una grande differenza».

Per questo nel videoclip, montato da Forsmark, la cui base sonora è stata registrata in quattro diversi posti («Eravamo distanti ma uniti lo stesso»), tra cui lo studio di Alessandro Grasso, ci sono alcune immagini emblematiche: i carri armati di piazza Tienanmen, Wesley Autrey (che nel 2007 ha salvato eroicamente una persona caduta sui binari della metropolitana di New York), accanto a posti e persone normalissime di altri parti del mondo. «Come ho detto - continua Forsmark -, le buone azioni non devono essere così spettacolari. E tutti noi dovremmo "dig where we stand", cioè fare quello che possiamo dove ci troviamo».

Il video si conclude con un messaggio rivolto alle future generazioni, mai così appropriato al termine di un anno complicato come è stato il 2020. «Alla fine del video - conclude Forsmark - dedichiamo questa canzone ai nostri figli e nipoti e ad altri, che vivranno a lungo dopo che noi saremo andati via e forse dovranno affrontare sfide più difficili di quelle che la nostra generazione ha vissuto». Tutti possiamo essere eroi, basta crederlo.