La CEI cambia il "Padre Nostro" ed il "Gloria"

Tra le novità anche la creazione di un Servizio nazionale anti-pedofilia

venerdì 16 novembre 2018 2.01
A cura di Gianluca Battista
La Chiesa Cattolica si rinnova e lo fa anche nella liturgia. Cambieranno, infatti, anche le preghiere del "Padre Nostro" e del "Gloria".

Nel primo caso la formula adottata prevede un «non abbandonarci alla tentazione» al posto del tradizionale «non indurci in tentazione», mentre nel "Gloria" l'espressione «pace in Terra agli uomini amati dal Signore» sostituirà quella in voga da secoli, ovvero «pace in Terra agli uomini di buona volontà».

A comunicare il cambiamento voluto dalla Santa Sede è stata nelle scorse ore la Conferenza Episcopale Italiana, che ha contestualmente annunciato una novità nella lotta agli abusi sui minori all'interno della Chiesa. Verrà infatti istituito, secondo quanto riportato dall'Ansa, un "Servizio nazionale per la tutela dei minori e le persone vulnerabili".

Nel programma d'azione a supporto del Servizio, ci si avvarrà anche di esperti laici, oltre che appartenenti al clero. Un passo avanti importante da parte della Chiesa italiana che intende combattere senza sconti una piaga che ha dilaniato il mondo cattolico dal di dentro.

L'ultima parola spetta ora alla Santa Sede, ma era stato lo stesso Papa Francesco a far notare come, nel caso del "Padre Nostro", solo Satana potesse indurre in tentazione. Sostanzialmente scontata l'approvazione così come già avvenuto per i cambiamenti fatti in Francia.