L'inseguimento di due auto finisce con un conflitto a fuoco

Dei quattro banditi, i Carabinieri ne hanno fermato uno: un 26enne di Bitonto. È caccia ai complici

mercoledì 17 dicembre 2014 14.14
Una scena da far-west a cui gli abitanti di Giovinazzo non sono (per fortuna) abituati. Un inseguimento terminato con una sparatoria in località Misericordia, nelle immediate vicinanze dell'omonima chiesa rurale.

Un fucile a canne mozze puntato contro i militari che hanno risposto alla minaccia aprendo il fuoco e un 26enne pregiudicato di Bitonto bloccato dai Carabinieri di Bari. Così è finita la fuga di Gaetano Cozzella, inseguito e poi arrestato per furto aggravato in concorso e detenzione e porto abusivo di armi. Secondo gli investigatori - convinzione supportata dalle successive indagini - i quattro, intercettati a bordo di due auto sospette, erano pronti, con molta probabilità, a commettere una rapina ai danni di un autotrasportatore.

L'inseguimento è finito nella tarda serata di lunedì quando i militari del Reparto Operativo di Bari hanno intercettato due auto di provenienza furtiva lungo la strada statale 16 bis, in direzione Foggia. I quattro sospetti erano a bordo di una Volkswagen Golf e di una Audi A3 e dietro a loro i militari del Reparto Operativo del capoluogo. Inutile l'ordine di alt della pattuglia in borghese. I malviventi, infatti, per tutta risposta, hanno puntato un fucile a canne mozze contro i militari che hanno risposto alla minaccia aprendo il fuoco con le armi in dotazione e lì è iniziato l'inferno. È così scattato un inseguimento mozzafiato.

Alla fine l'equipaggio, subito dopo lo svincolo Giovinazzo sud, è riuscito a bloccare una delle due auto, una Audi A3 appena rubata a Palese, nei pressi dell'aeroporto, immobilizzando l'unico occupante, il 26enne di Bitonto. Gli spari, l'inseguimento, quindi l'arresto di Gaetano Cozzella. Il tutto in pochi, concitatissimi minuti. Nell'auto, gli investigatori, successivamente supportati dai militari della Stazione di Giovinazzo, hanno trovato e sequestrato un inibitore di frequenze Jammer (utilizzato per impedire ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere segnali e in grado di impedire il corretto funzionamento di sistemi GPS) e materiale utile al travisamento del volto.

Gaetano Cozzella, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato posto agli arresti domiciliari, mentre sono in corso indagini per identificare i complici. La Volkswagen Golf, infatti, è riuscita a fuggire. Secondo gli investigatori del Reparto Operativo di Bari, coordinato dal tenente colonnello Riccardo Barbera, la banda era pronta a rapinare un autotrasportatore.