Fabio Scaravilli, camionista razzista nel film "Bar Giuseppe"

Grande successo su RaiPlay per il lavoro del regista Giulio Base

venerdì 12 giugno 2020
A cura di Marzia Morva
Il cinema è a metà strada tra sogno e realtà per il nostro concittadino Fabio Scaravilli, che con un battito d'ali passa da un set all'altro con grande dimestichezza. Il ragazzo di Giovinazzo, noto stunt-man cinematografico, ha recitato un piccolo ruolo nel film "Bar Giuseppe", nuovo lavoro cinematografico del regista Giulio Base, in programmazione in questo periodo su RaiPlay.

IL FILM

Il film drammatico del 2019, la cui uscita nella sale era stata bloccata a causa dell'emergenza Covid-19, è stato presentato in prima visione assoluta sul portale del servizio pubblico, riscuotendo successo anche tra i critici, perché racconta una storia calata nella realtà che la nostra nazione vive. La pellicola del regista, attore e produttore cinematografico torinese Giulio Base, definita dallo stesso regista «Una storia d'amore in cui dentro c'è una storia di accoglienza, tra due persone così diverse», ha come attore protagonista Ivano Marescotti che interpreta il ruolo di un vedovo, Giuseppe, gestore di un bar e di una stazione di servizio collocate in una zona rurale in Puglia. Giuseppe è vedovo ed ha due figli in età adulta; conosce una ragazza africana sbarcata sulle coste pugliesi e le dà lavoro come cameriera nel suo locale. I due si innamorano e si sposano, nonostante le critiche che si scatenano in paese, oltre che contro la volontà dei suoi figli.

UNA NUOVA ESPERIENZA PER FABIO SCARAVILLI

Nel ricco cast c'è anche il nostro concittadino Fabio Scaravilli, un giovane attore che si sta dedicando alla scoperta di questa arte con più di un'esperienza che lo sta entusiasmando e che sta procedendo in parallelo con i suoi impegni di lavoro. Lo abbiamo sentito per saperne di più sul suo ruolo in questo film e sul ricordo che porterà con sé di questo set.
«Ho girato per qualche ora sul set nel ruolo di un camionista razzista - ci ha detto -. Sono stato contattato dalla mia amica, Azzurra Martino, attrice e addetta al casting. Lei mi ha inserito nel mondo del cinema, è molto brava, ha partecipato oltre che lavorato a tutti i film di Checco Zalone. Mi ha chiamato per questo set, poiché cercavano uno stunt. Abbiamo girato in una stazione di servizio nella zona di Cerignola, sperduti tra le colline in un distributore di benzina dismesso, in questo baretto creato dalla produzione che era tra le scenografie del film».

Tra i ricordi riaffiora chiara la scena e la battuta che il suo personaggio dice. Noi chiediamo a Fabio Scaravilli di raccontarci l'emozione di aver girato una scena accanto ad Ivano Marescotti, professionista di spessore, apprezzatissimo interprete di un lungometraggio che aiuta a riflettere.

«Sì, il ricordo mi emoziona ancora - ha proseguito Fabio Scaravilli -. Mi fu detto che avrei interpretato il ruolo di un camionista razzista e nel video promotion del film infatti dico una frase non proprio carina. La scena la ricordo bene: c'è l'attore principale, Marescotti, che interpreta un uomo che non parla mai, il classico uomo che assomiglia ai nostri nonni, quegli uomini che ti parlano con lo sguardo. Lui annuiva e basta: si capisce dal film che lui rappresenta l'uomo del sud di una volta, a cui non piace molto parlare ma farsi capire dallo sguardo, dalle espressioni del viso».

Emerge in alcuni passaggi della pellicola quella mentalità a volte gretta della gente che ha comunque il cuore grande, rispetto del lavoro e dei valori umani. La nostra curiosità ci ha portato a chiedere al giovane attore di Giovinazzo di ricordare la battuta del suo personaggio: «Beh non è una bella battuta quella che io dico - ha concluso Scaravilli -, la ricordo bene: "Questi non capiscono che tutta l'Africa in Italia non ci sta!"». Una battuta che tuttavia dà la cifra degli argomenti trattati nel film che invitiamo a vedere.

Di sicuro, nuove esperienze nel mondo del cinema attendono Fabio Scaravilli. E noi, come è accaduto spesso, ve le racconteremo.