Don Luigi Caravella si è insediato a San Giuseppe

Ieri la cerimonia di ingresso alla presenza di Mons. Cornacchia. Ai saluti don Raffaele Gramegna

martedì 9 ottobre 2018 06.00
A cura di Gianluca Battista
«Ti auguro di poterla sentire così, come la tua comunità». L'augurio di un commosso don Raffaele Gramegna è giunto a don Luigi Caravella forte e chiaro, davanti ad una parrocchia di San Giuseppe gremita. Sarà lui a guidarla nei prossimi anni e l'eredità non è di quelle semplici.

La parrocchia di via Dogali ha da ieri sera una nuova guida spirituale, insediatasi in una solenne celebrazione alla presenza di Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Terlizzi, del clero locale e delle autorità civili.

Nella parole del sacerdote che lascia tutta l'emozione per un lungo lavoro pastorale, durato nove anni, in cui è riuscito a cambiare il volto non solo ad una comunità di fedeli, ma forse ad un intero quartiere. Nel suo destino un'altra parrocchia intitolata a San Giuseppe, questa volta a Molfetta, sebbene nel suo animo, come nei suoi occhi, fosse dipinta una grande emozione «che solo il mio cuore e quello di Dio conoscono».

A don Luigi Caravella, giovinazzese di nascita, è giunto l'abbraccio forte di una comunità di fedeli che lo ha accolto come si accoglie un fratello o un figlio.

«Bisogna avere gli occhi puntati su di Lui - ha detto il nuovo parroco ricordando una scritta all'interno della chiesa - in tutto ciò che facciamo, nel nostro essere comunità, nel nostro essere al servizio del Vangelo, nel nostro esprimere la Carità». Don Luigi ha elogiato l'intero consesso di fedeli, ricordando come si tratti di una comunità viva nella preghiera, abituata a fare un cammino insieme, aperta, in cui «anche i bambini non hanno paura di entrare in chiesa».

Il suo grazie è infine andato al Vescovo, alla parrocchia di Sant'Achille, al Vicario generale don Raffaele Tatulli, alla famiglia di origine, agli altri parroci giovinazzesi, all'Azione Cattolica diocesana, alla comunità del Seminario vescovile ed al lavoro svolto da don Raffaele Gramegna, auspicando una stretta collaborazione con l'omonima parrocchia molfettese.

La chiusura di Monsignor Cornacchia è stata rivolta ai parrocchiani ed è suonata come un manifesto del suo operato: «Ho visto una comunità orante - ha detto - e vi chiedo di pregare per noi, che siamo ciò che voi ci fate essere. Siate esigenti con noi sacerdoti - ha concluso - e vi daremo tutto».

Il Vescovo ha infine ricordato l'ormai prossimo viaggio in Argentina, in compagnia di don Raffaele e don Beppe de Ruvo, dove incontrerà i giovinazzesi ed i molfettesi che sono andati a vivere in quella terra in cerca di un futuro migliore.