"Cinema sotto le stelle": buona la prima, peccato per il vento

Ieri sera la proiezione del film di Sergio Rubini "Il grande spirito"

venerdì 12 luglio 2019 13.45
A cura di Gianluca Battista
È partita ieri sera, in piazzale Aeronautica Militare, la rassegna "Cinema sotto le stelle", inserita nel cartellone degli eventi dell'Estate Giovinazzese varato dall'Assessorato alla Cultura guidato da Cristina Piscitelli.

Proprio lei ha fatto da apripista alla serata, caratterizzata da un buonissimo afflusso di gente nonostante un fastidioso vento di maestrale. Con l'Assessore, sul palco, a Levante, è salita la prof.ssa Angela Bianca Saponari, docente di Industria culturale, turismo, cinema, fotografia e televisione all'Università degli Studi di Bari, che ha presentato il film di Sergio Rubini "Il grande spirito".

La pellicola è uscita quest'anno nelle sale cinematografiche ed è ambientata in una Taranto suburbana, in una delle tante periferie meridionali, in cui il mostro dell'Ilva si staglia all'orizzonte ed è presenza costante. Rubini, come ha raccontato la docente, ha inserito in una trama che nulla ha a che vedere con tematiche ambientali, anche riferimenti ecologisti ed alla situazione tarantina.

La storia racconta di Tonino (Sergio Rubini), un ladruncolo che da anni insegue il grande colpo di fortuna, che sembra finalmente arrivare quando il bottino di una rapina, per cui lui era stato relegato al ruolo di palo, finisce nelle sue mani nella forma di un borsone. Tonino fugge con la refurtiva sui tetti di Taranto e trova rifugio su un terrazzo fatiscente, all'interno di un abbaino, abitato da Renato (Rocco Papaleo), un personaggio stravagante con la passione per i pellerossa d'America e che si è dato il soprannome di Cervo Nero. Renato, il "mi-no-ra-to", sarà l'unico "amico" che terrà in vita Tonino, braccato dai malviventi a cui ha sottratto refurtiva e reputazione. Nei panni di uno dei rapinatori affiliati ad un clan, anche il giovinazzese Fabio Scaravilli (in foto con l'Assessore e la professoressa), sembrato a suo agio nel ruolo di "cattivo".

Si è trattato di un'ora e cinquantatre minuti che hanno messo in mostra, una volta di più, le capacità di Sergio Rubini alla regia, in grado di tirar fuori una storia scavando nella brutalità delle periferie del Sud più popolare, senza infingimenti. Rubini racconta più solitudini, ricavandone un puzzle di umanità varia che si incrocia per caso fortuito o, forse, per volontà "del grande spirito" che tutto mescola sino a trovare la composizione finale dei tasselli, non sempre dolce.

Il pubblico giovinazzese, nonostante il vento, ha gradito molto con tanto di applauso finale a sancire la riuscita del film e della serata.

Si replica il 18 luglio con la proiezione de "Il bene mio" del regista bitontino, ma giovinazzese d'adozione, Pippo Mezzapesa.