Buoni spesa, sulla seconda fase le opposizioni attaccano l'Assessore Sollecito

L'affondo: «Meno propaganda, meno foto, più fatti!»

venerdì 24 aprile 2020
A cura di Gianluca Battista
Le opposizioni cercano di vederci chiaro e compatte attaccano l'Assessore alle Politiche Sociali, Michele Sollecito.

Una nuova nota di Partito Democratico, PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana e Articolo Uno punta i riflettori della politica cittadina sulla gestione della seconda fase dell'accreditamento dei buoni spesa derivanti dal contributo giunto dal Governo centrale.

«L'emergenza Coronavirus ha colpito tutti noi - scrivono -, ma in modo particolare le fasce più deboli della nostra popolazione che faticano a tirare avanti e chiedono lumi sui tempi di attuazione delle misure di sostegno. A fronte di tale grave disagio - attaccano le opposizioni -, assistiamo invece, in questi giorni, ad un paradossale e spiacevole silenzio istituzionale sul tema della erogazione dei buoni spesa, nonostante i proclami dell'Assessore Sollecito volti a garantire informazione e trasparenza, che non possono essere certo assicurate dall'oscura sezione allestita in fretta e furia sul sito comunale».

«Sono passate ormai più di due settimane - sottolineano - dalla scadenza del primo bando per il quale, come temevamo, quasi la metà dei fondi non è stata erogata, ancorché si trattasse di risorse che il Governo e la Regione hanno messo a disposizione del Comune per fronteggiare la prima fase emergenziale. Ad oggi, però - è la considerazione di fondo -, non è ancora noto, non solo alle opposizioni e ai rappresentanti istituzionali (come sarebbe lecito attendersi in qualunque paese democratico), ma anche agli stessi cittadini:
a) Quando sarà pubblicato il secondo bando?; b) Quali criteri aggiuntivi prevederà, considerato che, stando alle parole dell'Assessore Sollecito "le maglie andranno allargate"?; c) Quando saranno resi disponibili questi ulteriori contributi?».

PD, PVA, SI ed Articolo Uno puntano poi il dito contro una inesistente collaborazione tra amministratori e minoranza a Palazzo di Città e svelano un particolare ai cittadini: «Spiace dirlo - si legge ancora nella nota -, ma ad oggi le uniche certezze sono il rifiuto immotivato alla nostra richiesta di convocare la Commissione Consiliare "Sociale" (basti pensare che Sindaco, Assessore Sollecito e il Presidente del Consiglio non si sono neanche degnati di riscontrare le PEC inviate dai consiglieri comunali!) e che Giovinazzo è tra i Comuni che hanno elargito la minor quantità di aiuti, per di più con ingiustificato ritardo rispetto a tutti gli altri limitrofi».

Bisognerà pertanto fare in fretta e fare bene (non sempre le due cose sono compatibili) per dare risposte certe ad un'ampia fascia di persone che dalla crisi sanitaria hanno avuto maggior nocumento. Le opposizioni sono certe: senza fatti concreti, la gente non può di certo andare avanti.

In altri comuni hanno effettivamente allargato le maglie, mentre l'Amministrazione comunale giovinazzese sembra, secondo alcune indiscrezioni, scegliere una strada differente, che cerchi di guardare ad una fetta di popolazione che non ha diritto a redditi alternativi e che quindi non ha possibilità alcuna. Scelte, appunto, difficili ma che non possono più tardare.

«L'Assessore Sollecito chiede di abbassare i toni e le polemiche e di collaborare. Ma noi ci chiediamo, come??!! - scrivono gli oppositori di sinistra -. Visto che riceviamo solo la esclusione da ogni processo informativo e decisionale e, non bastasse, siamo pure costretti a sorbirci tanta, a tratti stucchevole, quotidiana pubblica mostra di "sé": quasi che l'emergenza fosse una vetrina di consenso da cogliere al volo e non la drammatica situazione che è!», la loro conclusione perentoria.