Botta e risposta. L'Osservatorio confuta gli atti pubblicati dal sindaco

Le posizioni di Depalma passate al setaccio dal sodalizio

domenica 7 dicembre 2014 15.39
"L'Osservatorio per la Legalità e per il Bene Comune" ha voluto confutare punto per punto le posizioni espresse attraverso un lungo documento, che comprende anche numerosi allegati, pubblicati dal sindaco Tommaso Depalma sul profilo Facebbok istituzionale con l'invito a condividere quegli atti. L'intento era quello di sostenere le ragioni per cui il primo cittadino aveva deciso di firmare l'ordinanza secondo la quale i lotti I, II e III della discarica di San Pietro Pago dovevano essere sopraelevati. Qui di seguito pubblichiamo le controdeduzioni dell'Osservatorio a quanto Depalma sostiene circa la legittimità del provvedimento.

«Al sig. Sindaco,
che solo dopo la lettera aperta dell'Osservatorio ha ritenuto di informare la cittadinanza sull'aumento della volumetria dei lotti I, II e III della discarica e di darne giustificazione con una serie di documenti, dobbiamo purtroppo ribadire che molte delle questioni da noi poste non trovano adeguata risposta. Rileviamo anche che, nonostante la sua mole, la documentazione fornita non risulta esaustiva, ma carente soprattutto in alcune parti che avrebbero potuto invece contribuire a dissipare le criticità da noi denunciate. In particolare mancano: il parere del dirigente dell'Ufficio Tecnico, il verbale della Conferenza di Servizio del 30/10/2014, gli elaborati tecnici della Daneco del 27/07/2014 (prot. 314/2014/gm/DE), i verbali di collaudo dei lotti I, II e III. Precisiamo inoltre che nelle osservazioni di seguito riportate, che - sottolineiamo - sono condivise all'unanimità da tutti i componenti dell'Osservatorio, abbiamo volutamente evitato di affrontare quelle questioni, che seppur importanti (vedi biostabilizzatore e altre misure regionali), ci sembrano fuorvianti rispetto al problema oggi in discussione, quello cioè del sovralzo dei lotti I, II e III.

Analogamente ci siamo riservati di affrontare separatamente la questione del dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale. Approfittiamo di questo spazio per reiterare una domanda posta con la nostra lettera aperta al sindaco alla quale non abbiamo ricevuto ancora risposta: su chi graverà il costo di eventuali criticità ambientali anche successive alla chiusura (se mai avverrà) della discarica? Sul Comune di Giovinazzo? Sulla Regione Puglia? Sulla Daneco? Esistono forme di garanzia finanziaria o assicurativa per tali evenienze? Vogliamo sperare, questa volta, che il sindaco e l'amministrazione non considerino un attacco gratuito anche questa nostra nota, che intende invece favorire una riflessione più attenta sull'operazione ed auspica il ritiro dell'ordinanza a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini giovinazzesi. Pensiamo di aver dimostrato anche noi, dati alla mano, che quanto dicevamo, seppur con toni che possono non essere piaciuti a tutti, non era infondato. Comunichiamo infine che, come Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune, abbiamo inoltrato un esposto al Prefetto di Bari per richiedergli un intervento a chiarimento dell'intera questione».

Sostiene il Sindaco
Ragioni dell'ordinanza - Assicurazione della conformità degli atti.
1. «"Le ragioni che hanno condotto il Comune di Giovinazzo ad adottare il provvedimento ex art. 191 del decreto legislativo 152/2006 - che chiaramente fra i soggetti deputati all'adozione individua il presidente della Giunta regionale o il presidente della provincia ovvero il sindaco - sono gravi, conclamate e verificabili"».

Risponde l'Osservatorio
«L'art 191 del decreto legislativo 152/2006 recita: "Qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell'ambiente, e non si possa altrimenti provvedere, il presidente della Giunta regionale o il presidente della provincia ovvero il sindaco possono emettere, nell'ambito delle rispettive competenze, ordinanze contingibili ed urgenti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti".
Si dichiara, da parte del Comune, la legittimità ad emettere ordinanze contingibili ed urgenti sulla base di un'emergenza ambientale e sanitaria generale, per la quale peraltro non si intravede, a breve e medio termine, alcuna soluzione (nessun comune si è proposto ancora per altre discariche), emergenza che quindi si riproporrà negli stessi termini ad esaurimento dei lotti (cosa che dovrebbe avvenire in tempi brevi). Data l'esistenza di altre discariche private fuori provincia ancora attive (v. verbale dell'incontro del 4/9/2014 presso la Regione - Servizio Ciclo dei Rifiuti e Bonifica, allegato alla delibera Ato del 12/09/2014), in realtà l'attivazione della discarica di Giovinazzo sembra rispondere più ad un'esigenza economica (ridurre i costi di smaltimento per Giovinazzo e per gli altri comuni limitrofi) che a un'esigenza ambientale, e ciò contrasta con le condizioni che giustificano questo tipo di ordinanza.
Anche il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (nota prot. 0016803/TRI del 18/06/2014), rigettando la richiesta della Regione Puglia, sottolinea che "è difficile riscontrare i requisiti di imprevedibilità, eccezionalità e impossibilità di provvedere altrimenti" e che "non sussistono i presupposti che legittimano ulteriori proroghe di dette ordinanze".
In più, l'art. 50 comma 5 del TUEL 267/2000 recita testualmente: "in particolare, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale, le ordinanze contingibili ed urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Negli altri casi l'adozione dei provvedimenti d'urgenza, ivi compresa la costituzione di centri e organismi di referenza o assistenza, spetta allo Stato o alle regioni in ragione della dimensione dell'emergenza e dell'eventuale interessamento di più ambiti territoriali regionali.
Lo stesso decreto legislativo n. 152/2006 dice: "spetta alla Regione emettere ordinanze che coinvolgono ambiti più estesi rispetto al territorio comunale".
Il sindaco, pertanto, non può autorizzare lo smaltimento di altri comuni, essendo questa materia competenza della regione».

Sostiene il Sindaco
2. «"I lotti I, II e III, anche se realizzati prima del decreto legislativo n. 36/2003, hanno scontato la procedura di Aia nel 2009, poi anche aggiornata nel 2010 e nel 2011".
A questo proposito i dati li fornisce la ditta Daneco (prot. n. 466/2014/GM) che afferma: "i lotti I, II e III sono di fatto "adeguati" (all'ex art. 17 del decreto legislativo 36/2003 (…) in quanto per essi è stato autorizzato dapprima con ordinanza del Commissario Delegato per l'Emergenza Ambientale in Puglia n. 57 del 31/07/2007 e poi con determinazioni dirigenziali della Regione Puglia n. 507 del 13/10/2009 e n. 318 del 27/12/2011, un pacchetto di chiusura, unico per i lotti I, II, III e VI, conforme all'allegato 1 allo stesso decreto legislativo 36/2003"».

Risponde l'Osservatorio
«Vediamo cosa affermano i documenti richiamati da Daneco per dimostrare la conformità al decreto legislativo 36/2003.
- Determinazioni dirigenziali della Regione Puglia n. 507 del 13/10/2009: "Si esprime parere contrario rispetto alla prosecuzione dell'esercizio in ulteriore sopralzo del I, II e III lotto per quanto di seguito: 1. Considerato che l'attività svolta fin ora era comunque finalizzata al ripristino e rimodellamento dei profili finali del corpo di discarica, ad ulteriore garanzia dell'ambiente si conferma il pacchetto di copertura, così come approvato da ordinanza commissariale n. 57/07 e così come presentato nell'elaborato: Rel. Generale - R1 del luglio 2008. In merito, e come si dirà in seguito, in sede di Conferenza di Servizio del 3/08/2009, la società ("Daneco") formalmente dichiarava di rinunciare al sopralzo del I, II e III lotto. Di tanto ne prendeva atto il Presidente del Comitato V.I.A. (… seguono altri punti)
- Determinazione congiunta dei dirigenti Servizio Ecologia e Servizio Rischio Industriale 27/12/2011, n. 318, "Procedura di VIA coordinata all'aggiornamento dell'AIA per modifica sostanziale - Impianto transitorio di trattamento rifiuti non pericolosi a servizio del bacino BA/2 ubicato in località San Pietro Pago nel Comune di Giovinazzo – Rimodellamento discarica transitoria di servizio-soccorso VI lotto - Proponente Daneco Impianti S.r.l.": Si determina "di esprimere, per tutte le motivazioni e con tutte le prescrizioni espresse in narrativa che qui si intendono integralmente riportate, in conformità a quanto disposto dal Comitato Regionale per la V.I.A. nella seduta dell'01/12/2011, parere favorevole di compatibilità ambientale e di valutazione di incidenza per il progetto concernente il rimodellamento della discarica transitoria di servizio soccorso VI lotto".
Riassumendo: la 507/2009 esprime parere contrario e la 318/2011 concede parere favorevole di VIA solo al VI lotto, ma non dice assolutamente nulla sugli altri tre lotti.
Domandiamo inoltre:
Ma i profili dei lotti I, II e III non avrebbero dovuto essere chiusi definitivamente dal 2009?
Perché Daneco ritorna alla carica dopo aver rinunciato formalmente al sopralzo dei primi tre lotti?»

Sostiene il Sindaco
3. «"Per quanto concerne i fattori strutturali e di stabilità, gli Enti coinvolti, sulla scorta delle informazioni ed atti tecnici forniti dal gestore, hanno convenuto che gli abbancamenti aggiuntivi non determinano influenze sulle opere strutturali già eseguite ed autorizzate".
Nella nota prot. n. 466/2014/GM, Daneco afferma che, con riferimento alla presunta lacuna dal punto di vista della "sicurezza sismica" del complessivo sito di discarica, la stessa è stata già da tempo ampiamente colmata, in quanto la scrivente ha presentato, con note prott. n. 185/2013/gm/BF del 01/07/2013 e n. 458 (2014/GM del 22/10/2014, le verifiche di stabilità relative, rispettivamente al VI lotto – nella conformazione di sopraelevazione autorizzata con ordinanza del presidente della Regione Puglia n 4 del 01/07/2013 - ed al sistema complessivo del lotto I, II, III più VI, nella conformazione di sopraelevazione oggetto dell'istanza in argomento.
Daneco non ritiene necessario predisporre un nuovo progetto strutturale in caso di modifica dell'attuale versante dei rifiuti "costipati", dal momento che la modifica dei lotti I, II e III proposta non comporta la realizzazione di alcuna opera strutturale - in quanto la stessa verrebbe realizzata come semplice sopraelevazione delle quote finali di coltivazione dei rifiuti nelle sole zone distanti dal perimetro dei lotti e senza la modifica dei profili.
Daneco non ritiene necessario neanche approfondire la base conoscitiva riferita allo stato dei lotti di discarica I, II e III, attraverso i carotaggi di tipo continuo nella massa dei rifiuti, così come proposto dall'U.T.C. e dall'Organo di Collaudo».

Risponde l'Osservatorio
«Domandiamo: è mai possibile che gli Enti regionali debbano basare le loro valutazioni sui fattori strutturali e di stabilità soltanto su documenti tecnici forniti dalla sola Daneco? Fermo restando che la verifica a cui fa riferimento l'ordinanza del PRP n. 4 del 1/07/2013 è relativa al solo VI lotto, ci chiediamo se, ad oggi, qualcuno ha verificato la conformità alle condizioni richieste dalle normative vigenti in materia di sicurezza sismica dei lotti I, II e III. Dai verbali del 07/10/2014, del 30/10/2014 e del 04/11/2014, nelle Conferenze di Servizio non risultano essere presenti gli organismi regionali e/o provinciali a cui competono le funzioni in materia di edilizia sismica.
Pertanto domandiamo:
- Chi ha rilasciato questo tipo di autorizzazione?
- È stato trasmesso il progetto di variante all'Ente Provincia di Bari, così come predisposto dal Servizio Regionale Aree Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l'attuazione delle opere pubbliche - Servizio Lavori Pubblici con nota 0026959 del 10/10/2014?
- Perché la Provincia di Bari ha disertato le ultime Conferenze di Servizio; e comunque perché non esprime un parere su questo aspetto?
- Il sindaco può emettere un'ordinanza extra-ordinem in assenza di questa autorizzazione?

Non è dello stesso avviso il dirigente dell'U.T.C (prot. n. 21637 del 23/10/2014) e neanche il Servizio Regionale "Aree Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l'attuazione delle opere pubbliche - Servizio Lavori Pubblici", che con nota 0026959 del 10/10/2014 riferisce "questo ufficio fa presente che qualunque modifica dell'attuale versante dei rifiuti costipati dovrà essere assoggettata a nuova verifica di stabilità e predisposto un nuovo progetto strutturale in variante, la cui approvazione seguirà le medesime procedure del precedente progetto". Ciò ai fini della procedura di VIA/VAS, ai sensi del decreto legislativo n. 152/2006 e ss.mm.ii. per la riprofilatura dei lotti I, II e III della discarica. Tale procedimento, da quanto risulta nella nota del dirigente dell'U.T.C, non è stato ancora completato.

Non è dello stesso avviso il dirigente dell'U.T.C. e dell'Organo di Collaudo, sulla scorta anche del parere espresso del Servizio regionale Ecologia, Ufficio VIA e VAS con nota prot. 0009029 del 10/10/2014 per la regolarizzazione della istanza di procedura coordinata di VIA/AIA per modifica sostanziale; per il dirigente, in particolare assume rilievo essenziale la richiesta di "elaborati di progetto definitivo redatti in maniera conforme al decreto legislativo n. 163/2006 e lo studio di impatto ambientale redatto secondo le indicazioni di cui all'art. 22 del decreto legislativo 152/2006, la sintesi non tecnica, gli elaborati previsti dai commi 1,2 e 3 dell'art. 29-ter". Per meglio dire, i contenuti irrinunciabili della progettazione definitiva in argomento sono stabiliti dal combinato disposto del D.P.R. n. 207/2010 con il decreto legislativo n. 36/2003; l'approfondimento della base conoscitiva richiesta mira a definire: i) caratterizzazione sia dal punto di vista merceologico che geo-tecnico dei rifiuti deposti nel lotto I, II, III e VI; ii) grado di mineralizzazione degli stessi; iii) grado di saturazione degli stessi; iv) livello del percolato nei lotti e individuazione della presenza puntuale di eventuali sacche di percolato».

Sostiene il Sindaco
4. «"Non si capisce perché quando la firma in calce è di Vendola tutto tace, se firma il sindaco occorre denunciare profili di reato ambientale, di illegittimità degli atti, di grave nocumento alla salute pubblica"».

Risponde l'Osservatorio
«Premesso che non ci ha entusiasmato neanche l'ordinanza emessa da Vendola, ci sembra comunque che fra i due fatti ci sia una differenza sostanziale: da una parte quelle decisioni spettavano di diritto al commissario regionale (e noi, più che protestare, avremmo potuto fare ben poco altro); dall'altra, il sindaco ha assunto la decisione dell'ampliamento in piena autonomia, ben sapendo che nessuno avrebbe potuto invece costringerlo a farlo».

Sostiene il Sindaco
Il senso di responsabilità del Sindaco e degli Amministratori
5. «"Nel contempo il concessionario della discarica di Giovinazzo aveva avanzato richiesta di riprofilatura dei cigli dei lotti I II e III per uniformarli a quanto già autorizzato come rialzo per il VI lotto adiacente (e molto più grande dei primi tre)"».

Risponde l'Osservatorio
«Domandiamo: Come mai Daneco richiedeva istanza per la procedura coordinata di VIA/AIA per modifica sostanziale ex art. 29-nonies D.Lgs. 152/2006 s.m.i., relativa al rimodellamento dei lotti I, II e III della discarica, con innalzamento delle quote di chiusura già a giugno (nota n. 314/2014 del 27/06/2014), ben prima delle ordinanze regionali di chiusura di altre discariche e delle riunioni Ato con cui è stata avanzata richiesta al sindaco di Giovinazzo di ampliare il servizio di discarica, e nonostante avesse formalmente rinunciato al sopralzo dei tre lotti in oggetto (v. determinazione dei dirigenti Servizio Ecologia e Servizio Rischio Industriale 27/12/2011, n. 318)?».

Sostiene il Sindaco
6. «"Il presidente dell'Ato Antonio Decaro (sindaco di Bari) a nome di tutti i sindaci espresse riconoscenza a Giovinazzo e mediante un comunicato stampa comunicò la decisione unanime dei sindaci dell'Ato (che costituiscono anche l'Area Metropolitana di Bari) di garantire una adeguata compensazione in favore di Giovinazzo"».

Risponde l'Osservatorio
«Inutile dire che per il momento si tratta di una generica promessa comunicata a mezzo stampa, senza alcun riferimento a cifre (non si fa alcun accenno ai 2 milioni di euro sbandierati dal sindaco, per il quale evidentemente esistono solo accordi a voce). Neanche i verbali delle riunioni Ato susseguitesi prima dell'ordinanza accennano a questo aspetto. È il caso di dire: verba volant…
In ogni caso, crediamo che ai cittadini giovinazzesi poco interessino i "trenta denari" promessi (100 euro a testa, da spendere in opere di ripristino ambientale), tanto più se ciò comporterà un maggior rischio per la salute propria e dei figli».

Sostiene il Sindaco
7. «Arpa e Asl hanno dato entrambi parere favorevole chiedendo di acquisire i verbali di collaudo dei lotti I, II e III che furono cercati e trovati in Comune a Giovinazzo e trasmessi tempestivamente a tutti per accertarsi della piena conformità dell'impermeabilizzazione di fondo della discarica"».

Risponde l'Osservatorio
«Domandiamo:
- Perché non c'è copia dei verbali di collaudo dei tre lotti nella documentazione fornita alle associazioni?
- In che anno sono stati effettuati questi collaudi?
- È possibile da essi desumere la piena conformità dell'impermeabilizzazione di fondo della discarica?
- Su tali collaudi sono stati espressi i pareri confermativi di Arpa e Asl?
- Su quale base Daneco afferma che i lotti I, II e III sono conformi alle prescrizioni tecniche del decreto legislativo n. 36/2003, considerato che stiamo parlando di lotti realizzati 20 anni prima della emanazione del suddetto decreto?».

Sostiene il Sindaco
8. «In conferenza dei servizi tutti i dubbi sollevati dall'ufficio tecnico comunale sono stati chiariti e le risposte risultano agli atti da parte degli enti effettivamente competenti che si sono espressi positivamente al contrario di quanto scritto dall'Osservatorio e da Sinistra Ecologia e Libertà"».

Risponde l'Osservatorio
«Dal verbale della Conferenza di Servizio del 04/11/2014 si evidenzia che sia i pareri dell'Arpa che quelli dell'Asl sono favorevoli ma con prescrizioni, cioè subordinati all'acquisizione dei certificati di collaudo da cui si evinca la tipologia dell'impermeabilizzazione del fondo discarica dei lotti I, II e III, della documentazione probatoria in merito alle informazioni tecniche fornite in C.d.S. e riportate nel relativo verbale all'ipotesi di rimodellamento dei profili finali dei lotti I, II e III.
Anche l'Ufficio AIA si è riservato di rilasciare il proprio parere nell'ambito del procedimento autorizzativo VIA-AIA, lì rinviando le proprie valutazioni tecnico-amministrative di competenza.
Come visto prima, resta ancora aperto il problema relativo alla conformità in materia antisismica».

Sostiene il Sindaco
9. Allarmismi
«"L'Osservatorio scrive che Giovinazzo vanta già un triste primato per il numero di malati di cancro e altre malattie degenerative rispetto ai paesi limitrofi. È inevitabile smentire anche questo altro exemplum di "qualunquismo": i dati dell'Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia non assegnano nessun tipo di primato alla nostra città. Nei cartogrammi relativi alle cause e agli indici di mortalità comune per comune della Regione Puglia, Giovinazzo ha un indice variabile a seconda della patologia esaminata ma mai un qualsiasi primato"».

Risponde l'Osservatorio
«Exemplum di "qualunquismo" non è l'Osservatorio, ma chi legge ed interpreta superficialmente le domande poste. L'Osservatorio, infatti, non ha parlato di morti, ma di malati di cancro e altre malattie degenerative, così come non ha fatto riferimento alla Regione Puglia per intero (dove ci sono Taranto e Brindisi che, per i gravi e ben noti problemi, sfalsano la media), ma solo ai paesi limitrofi. In ogni caso, i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale desumibili dalla "Relazione dello stato di salute della popolazione pugliese (anni 2006-2011)" mostrano chiaramente una costante prevalenza di malattie tumorali a Giovinazzo rispetto ai paesi limitrofi. Da essa si evince, per esempio, che a Giovinazzo c'è una prevalenza di malattie al fegato rispetto a Molfetta, Terlizzi, Bitonto e Bari, sia nei maschi che nelle femmine; così come di tumore ai polmoni nei maschi rispetto a Bari e Bitonto; di melanoma maligno nei maschi rispetto a Molfetta, Terlizzi e Bitonto; e così via. E domani?
Riteniamo comunque che il cittadino di Giovinazzo non abbia bisogno di attingere ai dati scientifici per constatare la gravità della situazione sanitaria nel nostro paese (chi non ha almeno un caso in famiglia o fra gli amici?) e siamo certi che, indipendentemente dai numeri, non vorrebbe certamente barattare il rischio della propria salute per "trenta denari". Ci permettiamo di suggerire al sindaco (non dovrebbe essergli difficile) di richiedere i dati sulle esenzioni del ticket a Giovinazzo per malattie oncologiche, tiroidee, degenerative, ecc. Ne ricaverebbe un'immediata fotografia della reale dimensione del problema».

Sostiene il Sindaco
Il vero ampliamento
«"Ad oggi si parla di una riprofilatura (o risagomatura) per naturale avvallamento dei lotti I, II e III e quindi un abbancamento di rifiuti per cubature già esistenti!!! Ecco perché non si parla di ampliamento della discarica. Ecco perché il sindaco Depalma non "ridicolizza" nessun consiglio comunale soprattutto il proprio consiglio comunale che ha deliberato il no univoco ed inderogabile ad ogni nuovo e futuro ampliamento. Peccato che l'Osservatorio non ha la pazienza di leggere per bene le carte"».

Risponde l'Osservatorio
«È chiaro no? L'Osservatorio sbaglia a sostenere che il sindaco abbia ridicolizzato il consiglio comunale che aveva deliberato all'unanimità il non ampliamento della discarica, perché non è previsto l'ampliamento (in larghezza), bensì il sopralzo (in altezza) della stessa. Fa niente che, nell'uno o nell'altro caso, ci arriverà comunque altra immondizia. E poi perché nei documenti ufficiali si evita la parola sopralzo (che dà l'idea di qualcosa che cresce) e si preferisce utilizzare termini più rassicuranti come "risagomatura", "riprofilatura", se l'effetto sarà comunque quello di innalzare la montagnola di altri 1,5-2,0 metri?
Si è considerato poi che questo tipo di ordinanza, secondo il decreto legislativo 152/2006 (art 191, co 1) può avere solo una durata limitata e che alla sua scadenza staremo tutti punto e a capo (poi magari, sempre per l'urgenza ambientale, ci chiederanno di utilizzare anche il V lotto…).
In ogni caso, trattasi di un intervento che comporta una "modifica sostanziale dell'impianto" in quanto interesserà una capacità totale superiore alle 25.000 tonnellate (si parla in realtà di 70.500 tonnellate) (decreto legislativo 152/2006, Art 5bis e All. VIII)».