Bandiera della Palestina da Palazzo di Città: il punto di vista del sindaco di Giovinazzo

Una lunga nota pubblicata sui social per spiegare una posizione in modo articolato combattendo la propaganda

sabato 6 settembre 2025 12.52
Nelle scorse ore le opposizioni cittadine hanno invitato il sindaco Michele Sollecito e la sua amministrazione ad esporre una bandiera palestinese a Palazzo di Città, impegno presi mesi or sono.
Dalle pagine social, il primo cittadino ha spiegato il suo punto di vista, cercando

«Lo scorso giugno il nostro consiglio comunale ha votato all'unanimità una mozione per un immediato cessate il fuoco generale a Gaza e in tutta la Striscia, in Cisgiordania e in Libano, il ritiro dell'esercito israeliano da Gaza, la costituzione e l'invio di un forza di pace dell'Onu in Palestina e la convocazione di una Conferenza Internazionale di Pace, la fine immediata del blocco dei beni e dei servizi inflitto alla popolazione civile di Gaza.
Un'altra mozione è stata votata sempre all'unanimità per il riconoscimento della Palestina nell'ottica della soluzione "Due popoli due Stati". A margine di questa approvazione mi fu chiesta l'esposizione della bandiera della Palestina. Ho acconsentito dicendo che avrei esposto la bandiera in un giorno simbolico come fatto già quando si verificò l'invasione russa in Ucraina.
Da giorni l'opposizione comunale mi chiede di esporre la bandiera, domani 7 settembre, non ho motivo per dissentire, quanto accade a Gaza è terribile e la volontà deliberata di Israele di calpestare il diritto internazionale e colpire con una serie di "errori" la popolazione civile equivale ad una volontà di genocidio. E anche se questo non fosse verificato, le fonti più accreditate scrivono di almeno 60.000 morti. A Tel Aviv il governo israeliano ignora le proteste della piazza degli ostaggi, famiglie che ormai da 700 giorni aspettano di riabbracciare gli ostaggi in mano all'organizzazione terroristica Hamas, la stessa organizzazione che ad oggi non cede nemmeno dinanzi al massacro di Gaza mantenendo in una brutale prigionia gli ostaggi israeliani.
Dinanzi a questi fatti gravissimi, almeno per me, non c'è spazio per polemiche a sfondo politico e dinamiche di tifoseria. Tant'è che se dovessimo accettare come storicamente veritiera la versione che vuole Israele colpevole da decenni di occupazione indebita e mancato rispetto del diritto internazionale, allora dovremmo anche ricordarci del numero abbondante di governi italiani di ogni schieramento politico che si sono succeduti negli anni e che non sono riusciti ad incidere sulla questione. Per cui quando vedo tanti bambini alla fame ed uccisi, francamente poi trovo nauseante certa dialettica politica nazionale.
E così almeno nella nostra città il dialogo su questi temi resti civile, colto, libero ed informato. Perché senza conoscenza riusciamo anche noi ad oltraggiare queste vittime.
Per rappresentare al meglio il mio punto di vista nella mia veste di primo cittadino non voglio dare niente per scontato dovendo rappresentare con onore una comunità cittadina generosa e civile.
In questi giorni ho avuto modo di leggere il libro di Arturo Marzano "Questa terra è nostra da sempre", un documentato Fact Checking a cura di Laterza (libro presentato anche nella nostra città). E come sempre seguo con interesse il giornalista e inviato di "Avvenire" Nello Scavo, che un giorno - grazie agli amici di Conversazioni dal Mare - gradirei avere ospite a Giovinazzo. Giornalista imparziale, onesto e integerrimo.
Non sono affatto tempi facili. Il velo di tristezza diventa sempre più pesante perché queste vicende internazionali si infittiscono sempre di più. E intanto si muore».

Michele Sollecito