In vino veritas
Sorvolando le colline del Chianti
Alla scoperta di un grande vino biologico
venerdì 25 settembre 2015
19.32
Immaginate di essere in una qualsiasi nazione del mondo e chiedere ad un "indigeno" quale vino italiano conosce. Vi risponderebbe quasi sicuramente il Chianti, la storia e la cultura enologica del Bel Paese forse più conosciuta al mondo.
Negli ultimi quindici anni la riscoperta dei vitigni autoctoni da parte dei consumatori, che a giusta ragione preferiscono acquistare vini locali, ha fatto in modo che nel resto dell'Italia, soprattutto nel meridione, il Chianti fosse declassato ad un felice ricordo di banchetti, cerimonie e ristoranti con le aragoste nell'acquario. In controtendenza oggi vi voglio parlare di questo vino che tanti momenti di gioia ha donato ai nostri genitori sperando che torni presto protagonista sulle tavole dei migliori ristoranti di Puglia.
È un caldo pomeriggio di settembre ed una stradina fatta di ciottoli si arrampica sulle colline di Castellina in Chianti, in Toscana, tra i vigneti della famiglia Tozzi. Il sole accarezza le uve Sangiovese che, trepidanti, attendono la giusta maturazione per essere vendemmiate. Tra i profumi dei fiori di campo a 450 metri sul livello del mare, nasce il Tinia Chianti Classico DOCG "biologico" dell'azienda agricola Poggetto, dove le uve vengono rigorosamente raccolte a mano in cassette di legno da 20 kg e la produzione non supera mai i 60 quintali per ettaro. Questi fattori, uniti ad un terroir ottimale per il Chianti, fa sì che il risultato qualitativo del vino prodotto sia sicuramente alto.
Nome:Tinia Chianti Classico DOCG "VINO BIOLOGICO"
Azienda: Podere Poggetto Eva e Fabrizio Tozzi Viticoltori
Uvaggio: Sangiovese e Merlot
Gradazione Alcolica 13%
Annata: Vendemmia 2011
Prima di procedere alla degustazione del vino il mio consiglio è quello di farlo respirare, attraverso un decanter o comunque aprendo la bottiglia almeno un'ora prima del servizio.
Il vino si presenta visivamente di un colore rosso intenso tendente al granata, a tratti quasi impenetrabile alla vista. Avvicinando il calice al naso sentiremo complesse tonalità aromatiche che ricordano piccoli frutti di bosco a bacca nera, come il ribes e la mora matura, leggere note floreali di mammola avvolgono delicatamente il Tinia.
Lievi e non sovrastanti sono le tonalità vanigliate e di tostatura, date dal passaggio del vino in barrique di rovere francese per almeno 10 mesi, che vengono elegantemente accompagnate da percezioni balsamiche ed un leggerissimo sentore di goudron, probabilmente frutto della piccola percentuale di Merlot presente in questo Chianti classico. In ogni caso potrei descrivere moltissimi altri aromi presenti in questo straordinario Chianti biologico che ad ogni giro di calice mi sorprende presentandosi sempre più ricco di note aromatiche alla prova olfattiva.
In bocca si presenta con una buona acidità, con un tannino ancora giovanissimo cosa che mi induce a pensare di aver commesso forse un "infanticidio", ovvero di aver aperto un vino giovanissimo, nonostante i suoi 4 anni, che certamente darà il meglio di sé tra qualche annetto. Al palato è assolutamente corrispondente agli aromi descritti durante l'esame olfattivo, con una leggerissima sapidità tipica del vitigno Sangiovese allevato in Toscana. La lunga persistenza ed i complessi aromi retronasali attestano infine la "grande bellezza" che si prova degustando il Tinia.
L'abbinamento gastronomico per eccellenza è sicuramente la bistecca di Chianina alla fiorentina, cotta al sangue sulla brace con contorno di patate novelle aromatiche.
Per concludere la mia recensione, vi consiglio di regalare e regalarvi questo tipo di vini atti ad un medio *invecchiamento, perché certamente tra cinque o forse dieci anni. quando vi ricorderete della bottiglia messa a dimora nella vostra cantina, non resterete delusi nell'aprire un grande vino maturato nel migliore dei modi.
Per recensire il tuo vino inviaci un messaggio sulla pagina https://www.facebook.com/sanfelicewinepromoter oppure alla mail redazionale info@giovinazzoviva.it .
Negli ultimi quindici anni la riscoperta dei vitigni autoctoni da parte dei consumatori, che a giusta ragione preferiscono acquistare vini locali, ha fatto in modo che nel resto dell'Italia, soprattutto nel meridione, il Chianti fosse declassato ad un felice ricordo di banchetti, cerimonie e ristoranti con le aragoste nell'acquario. In controtendenza oggi vi voglio parlare di questo vino che tanti momenti di gioia ha donato ai nostri genitori sperando che torni presto protagonista sulle tavole dei migliori ristoranti di Puglia.
È un caldo pomeriggio di settembre ed una stradina fatta di ciottoli si arrampica sulle colline di Castellina in Chianti, in Toscana, tra i vigneti della famiglia Tozzi. Il sole accarezza le uve Sangiovese che, trepidanti, attendono la giusta maturazione per essere vendemmiate. Tra i profumi dei fiori di campo a 450 metri sul livello del mare, nasce il Tinia Chianti Classico DOCG "biologico" dell'azienda agricola Poggetto, dove le uve vengono rigorosamente raccolte a mano in cassette di legno da 20 kg e la produzione non supera mai i 60 quintali per ettaro. Questi fattori, uniti ad un terroir ottimale per il Chianti, fa sì che il risultato qualitativo del vino prodotto sia sicuramente alto.
Nome:Tinia Chianti Classico DOCG "VINO BIOLOGICO"
Azienda: Podere Poggetto Eva e Fabrizio Tozzi Viticoltori
Uvaggio: Sangiovese e Merlot
Gradazione Alcolica 13%
Annata: Vendemmia 2011
Prima di procedere alla degustazione del vino il mio consiglio è quello di farlo respirare, attraverso un decanter o comunque aprendo la bottiglia almeno un'ora prima del servizio.
Il vino si presenta visivamente di un colore rosso intenso tendente al granata, a tratti quasi impenetrabile alla vista. Avvicinando il calice al naso sentiremo complesse tonalità aromatiche che ricordano piccoli frutti di bosco a bacca nera, come il ribes e la mora matura, leggere note floreali di mammola avvolgono delicatamente il Tinia.
Lievi e non sovrastanti sono le tonalità vanigliate e di tostatura, date dal passaggio del vino in barrique di rovere francese per almeno 10 mesi, che vengono elegantemente accompagnate da percezioni balsamiche ed un leggerissimo sentore di goudron, probabilmente frutto della piccola percentuale di Merlot presente in questo Chianti classico. In ogni caso potrei descrivere moltissimi altri aromi presenti in questo straordinario Chianti biologico che ad ogni giro di calice mi sorprende presentandosi sempre più ricco di note aromatiche alla prova olfattiva.
In bocca si presenta con una buona acidità, con un tannino ancora giovanissimo cosa che mi induce a pensare di aver commesso forse un "infanticidio", ovvero di aver aperto un vino giovanissimo, nonostante i suoi 4 anni, che certamente darà il meglio di sé tra qualche annetto. Al palato è assolutamente corrispondente agli aromi descritti durante l'esame olfattivo, con una leggerissima sapidità tipica del vitigno Sangiovese allevato in Toscana. La lunga persistenza ed i complessi aromi retronasali attestano infine la "grande bellezza" che si prova degustando il Tinia.
L'abbinamento gastronomico per eccellenza è sicuramente la bistecca di Chianina alla fiorentina, cotta al sangue sulla brace con contorno di patate novelle aromatiche.
Per concludere la mia recensione, vi consiglio di regalare e regalarvi questo tipo di vini atti ad un medio *invecchiamento, perché certamente tra cinque o forse dieci anni. quando vi ricorderete della bottiglia messa a dimora nella vostra cantina, non resterete delusi nell'aprire un grande vino maturato nel migliore dei modi.
Per recensire il tuo vino inviaci un messaggio sulla pagina https://www.facebook.com/sanfelicewinepromoter oppure alla mail redazionale info@giovinazzoviva.it .