Sant'Antonio Abate, il fuoco sconfigge la pioggia. A Giovinazzo in migliaia (FOTO)

Ieri sera la festa più attesa dell'inverno ha acceso la città

lunedì 20 gennaio 2020 00.01
A cura di Gianluca Battista
La pioggia caduta nel pomeriggio di ieri non ce l'ha fatta a rovinare la festa dei giovinazzesi e delle migliaia di persone arrivate da fuori città. I Fuochi di Sant'Antonio Abate hanno vinto, accendendosi poco dopo le 18.00 (alcuni per la verità anche prima) e portando allegria in tutta Giovinazzo.

Musica per i più giovani in piazza Garibaldi, grazie a Nuova Giovinazzo, mentre in quelli più periferici lo scoppiettio del fuoco e l'odore acre della fuliggine ha condito un piatto che sapeva di tradizione, con le buone crapjète e le olive cotte nei caratteristici pignatidde. Dal grande impatto emotivo il falò degli Angeli della Vita in via Devenuto per tanti motivi, primo tra tutti quello legato all'inclusione sociale.

Musica pure in piazza Umberto I grazie alla Pro Loco ed all'Inter Club e note divertenti anche all'angolo tra via Cappuccini e piazza Vittorio Emanuele II, grazie agli Amici della Musica. Focaccia, fresidde e taralli hanno arricchito il piatto di prelibatezze che in tanti hanno gustato, grazie a contributi volontari spesso risibili, anche nei pressi dei fuochi del borgo antico, da quello tenuto dalla Confraternita della Madonna degli Angeli nell'omonima via, a quello di piazza Meschino, animato dai ragazzi degli scout del gruppo Agesci, passando per quello di piazza Duomo, davanti a cui gli sbandieratori di Barletta hanno inscenato uno spettacolo tra due ali di folla.

In piazza Vittorio Emanuele II il clou intorno alle 20.45, con lo splendido spettacolo di luci e proiezioni preceduto dalle poesie dialettali sul tema dei Fuochi declamate dagli appassionati di versi della Touring Juvenatium. Un gioco di videomapping e colori che hanno reso bellissima la Fontana dei Tritoni e la facciata di San Domenico, mentre figuranti si sono sfidati in duelli epici ed il fuoco, elemento della festa legato all'agiografia del Santo egiziano, ha trionfato ancora una volta.

Apprezzata dal pubblico anche l'esibizione dei Fabulanova, un tuffo nella tradizione folk della Puglia, e della Street Band che ha portato allegria per le strade di Giovinazzo anche sotto la pioggia.

Il format presentato quest'anno dall'Associazione Culturaly sembra aver funzionato: un grande contenitore ha accolto tante realtà, tra cui Arac, Pro Loco, SerMolfetta, Nuova Giovinazzo, Associazione Nazionale Carabinieri, Touring Juvenatium, Amici della Musica ed il Comitato di Tappa del Giro d'Italia, riuscendo a rendere vivi tutti i falò. Ed a proposito di questo, tra quelli della tradizione ha vinto il Fuoco di via Dogali, premiato con il crest col "pignatidde" in ceramica realizzato da Carlo De Palma.

C'era tanta gente, lo abbiamo scritto, e probabilmente ce ne sarebbe stata ancora di più se il meteo pomeridiano non avesse scoraggiato qualcuno a raggiungere Giovinazzo dai paesi viciniori. Ma il risultato finale ci è sembrato soddisfacente.

È stato bello far festa, rinverdire l'antica tradizione insieme agli amici di Guastalla, rappresentati sul palco di piazza Vittorio Emanuele II dalla sindaca Camilla Verona, perché la cultura popolare è elemento che unisce e non divide un «Paese bellissimo in cui abbiamo avuto la fortuna di nascere», per dirla alla Tommaso Depalma.

I buoni propositi per l'edizione 2021 devono partire da questo coordinamento e dal coinvolgimento di tutte le realtà associative locali, evitando particolarismi e lasciando sempre fuori la politica. Giovinazzo ne ha bisogno, ha bisogno di aprirsi agli altri e farsi conoscere anche attraverso questi eventi.

Nella nostra galleria fotografica il piacere tutto vostro di scoprire volti, piatti ed emozioni della grande festa.
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