Natalicchio contro Depalma: «Lui come il conte Mascetti»

Ieri sera il comizio del Partito Democratico: «La supercazzola utilizzata come strategia per il consenso»

lunedì 13 giugno 2016 10.43
A 40 anni dal film di Mario Monicelli che l'ha lanciata e che lo scorso anno è tornato nelle sale, la "supercazzola", entrata ufficialmente nel vocabolario Zingarelli tra le 500 nuove voci, è stata definita «quanto mai attuale» dall'ex primo cittadino Antonello Natalicchio per chiarire quanto sta avvenendo nella politica giovinazzese di questi ultimi 4 anni.

«Parola o frase senza senso, pronunciata con serietà per sbalordire e confondere l'interlocutore», la definisce il dizionario. In "Amici miei" il conte Mascetti (Ugo Tognazzi) la usava per mandare in tilt un vigile urbano che voleva multarlo. «A Giovinazzo, invece, - secondo Natalicchio - è una precisa strategia per il consenso attuata dal signore della "supercazzola" con l'aiuto di una consulente stampa che cura la comunicazione dell'Amministrazione per poter raccontare la leggenda nera che si nutre delle malefatte dell'Amministrazione Natalicchio».

Ieri sera, in piazza Vittorio Emanuele II, il Partito Democratico del segretario Michele Delle Fontane è tornato a rivendicare i successi della passata Amministrazione: «I finanziamenti per i lavori che stanno interessando il lungomare di Levante e quello di Ponente - ha detto Savino Alberto Rucci - sono stati reperiti dall'Amministrazione Natalicchio. Perché nessuno lo ricorda?». Sui cantieri: «Erano pronti dal 2012, ma solo oggi vedono la luce».

Natalicchio ha invece chiesto ai numerosi cittadini accorsi di «confrontare le bollette Imu e Tari di quest'anno con quelle del 2012: le tasse sono triplicate! A Giovinazzo - ha sottolineato - siamo in proroga su tutto perché attuano un meccanismo perverso: non mettono i soldi in bilancio e poi accusano i dirigenti di non fare le gare». Capitolo C2: «Quella zona è bloccata!». E sulle dimissioni di Doriana De Angelis: «È andata via perché s'è rifiutata di firmare un atto illegale!».

I meriti della precedente Amministrazione: «Abbiamo posto le basi per realizzare il primo impianto di stabilizzazione di Puglia e ci siamo battuti per costruire la filiera del rifiuto. Abbiamo lasciamo un progetto da 54 milioni di euro che chiudeva il ciclo dei rifiuti e che non è stato realizzato da questa Amministrazione. Loro hanno solo sopraelevato il VI lotto e firmato un'ordinanza sindacale stoppata a furor di popolo, senza mai chiedere alla Daneco di ottemperare ai contratti».

Infine la chiosa: «Al ballottaggio del 2012 i giovinazzesi non hanno votato per lui, ma contro di noi. Questa città sta scontando la scelta di allora, facciamo in modo - ha concluso Natalicchio - di non ripetere quell'errore». Gianni Camporeale, infine, ha ricordato gli aumenti della Tari (che a Giovinazzo, secondo il consigliere comunale dei Dem, toccheranno punte del 34% contro il 15% di Bari, ndr) e s'è chiesto «dove sono i finanziamenti intercettati da questa Amministrazione».

«Sono andati a prendere Elio Sannicandro - ha urlato - per farsi aprire le porte della Regione Puglia, mentre in città arrivano Vincenzo Nibali e Gianluca Paparesta, personaggi che servono solo a soddisfare i bisogni del sindaco. E intanto non abbiamo ancora firmato il contratto per la raccolta differenziata, i lavori sul lungomare di Ponente sono fermi e questi pensano ad abbandonare l'Asi, proprio adesso che sono in arrivo 15 milioni di euro per importanti opere infrastrutturali».