Mnemosyne, apprendere e saper fare

Concluso ieri il progetto di alternanza scuola-lavoro del liceo "M. Spinelli"

sabato 27 giugno 2015 12.00
A cura di Gabriella Serrone
Mentre in questi mesi si discute di "Buona scuola" e di cosa cambierà dopo l'approvazione della riforma scolastica ideata dal Governo Renzi, alcuni esempi di eccellenze sono già visibili da ora, perché frutto della volontà di mettersi in gioco e raggiungere grandi risultati.

Lo ha dimostrato pienamente "Mnemosyne: salva con nome!", il progetto di Alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto attivamente gli studenti della classe IV A del Liceo Classico Scientifico "M. Spinelli" in attività di valorizzazione e conservazione del patrimonio librario presso la Biblioteca Nazionale di Bari e la Società Cooperativa "LiberBook" (partner dei nostri portali). Ieri pomeriggio, sono stati esposti nell'aula magna dell'Istituto, alla presenza dei professori e dei genitori dei ragazzi, i risultati positivi dell'iniziativa, la cui coordinatrice è stata la prof.ssa Patrizia Petta.

Ad aprire l'incontro, moderato dall'Assessore alla Pubblica Istruzione Michele Sollecito, Daniela Decembrino, Formatrice riordino II ciclo di istruzione. La docente ha spiegato come alla base del progetto ci sia un cambiamento normativo, ed in particolare l'introduzione del D.P.R. 89/2010, con cui si è passati da un tipo di apprendimento più mnemonico ad un apprendimento funzionale al saper fare. Un'attività che facilita lo sviluppo di competenze con cui poter arricchire il proprio curriculum vitae, che può essere poi registrato in una banca dati nazionale, per essere a disposizione di aziende interessate.

Sulla stessa lunghezza d'onda della professoressa Decembrino, Vitangelo Caputo, Direttore Reggente della Biblioteca Nazionale di Bari. Caputo, precisando che «questo tipo di realtà di formazione esisteva già quarant'anni fa in America e solo ora si riesce a metterla in atto anche qui da noi», ha definito l'esperienza dei ragazzi «un'opportunità», attraverso cui potersi approcciare al mondo del lavoro prima della conclusione del percorso di studi accademici.

Molta soddisfazione è stata poi espressa da Rosa Capozzi, Creative Manager della sede di Bari del CNR-IAC, che ha voluto lodare la IV A evidenziando la buona volontà e la dedizione dimostrate dai ragazzi durante ed oltre l'orario lavorativo. La Dirigente, curatrice della mostra "Alla riscoperte dei libri perduti" inaugurata poco prima dell'incontro, ha voluto sottolineare come per lei sia stato fondamentale insegnare ai ragazzi a comunicare, perché «la chiave del successo è saper comunicare il proprio lavoro e farlo nel migliore dei modi».

Estremamente contenti anche Diego De Ceglia, archivista ed esperto di storia giovinazzese che ha accompagnato i ragazzi nello studio e nella catalogazione dei testi presenti nel Fondo del Liceo Spinelli, e Pasquale Laricchia, Responsabile della Società di Grafica e Comunicazione Amra. Entrambi hanno fatto riferimento alla passione e all'entusiasmo degli studenti, auspicando per loro un futuro roseo, in cui possano essere parte attiva della valorizzazione del patrimonio culturale e librario locale.

Ad illustrare la parte applicativa del progetto sono stati l'Assessore Sollecito e la studentessa Mariana Priano, che hanno presentato all'uditorio l'esperienza lavorativa presso la Società Cooperativa "LiberBook", di cui lo stesso Sollecito è Presidente, una realtà giovane e che rappresenta una novità d'eccellenza assoluta sul territorio della nostra provincia. Nella sede della Cooperativa, i ragazzi hanno potuto occuparsi della digitalizzazione di tre preziosissimi testi che compongono il Fondo di pregio del Liceo "Spinelli": un libro di Giovanni Pindemonte, un trattato di Minerologia e la traduzione di un testo di Ovidio ("Dell'arte di amare").

Come spiegato da Sollecito e dalla studentessa, gli alunni hanno contribuito fattivamente alle fasi di cui consta il processo di digitalizzazione, sentendosi partecipi del recupero e della diffusione di un patrimonio dal valore inestimabile. «I ragazzi devono ritenersi fortunati - ha concluso Sollecito a margine del suo intervento - vista la rarità di questa attività in Italia e nel Meridione». Un lavoro, quello svolto nell'ambito dello stage di digitalizzazione, «che ha richiesto una fase propedeutica di traduzione e di approfondimento scientifico estremamente impegnativa», come sottolineato da Mariana Priano.

La conclusione dell'incontro è stata affidata ad Antonia Speranza, Dirigente Scolastico dei Licei "Carmine Sylos" di Bitonto e "M. Spinelli". La prof.ssa Speranza si è detta felice di aver sostenuto un progetto che «è stato un ottimo esempio di didattica lavorativa, capace di rendere tutti gli studenti attivi e di far vivere l'apprendimento sul piano pratico, rendendo le nozioni apprese sui banchi di scuola attuabili e concrete».

La distanza tra scuola e mondo del lavoro si accorcia sempre più grazie a progetti di questa portata e rende i nostri ragazzi attori consapevoli del proprio presente e del proprio futuro. Ieri, ne abbiamo avuto una prova tangibile, in virtù della sinergia tra Enti ed aziende aperte e lungimiranti, docenti ed esperti preparati e ricettivi e studenti desiderosi di formarsi al meglio per diventare i professionisti del domani.