La protesta degli studenti dello "Spinelli" produce i primi frutti

Una delegazione composta da alunni, docenti e amministratori ricevuta a Palazzo della Città Metropolitana. I lavori partiranno il 17 dicembre

lunedì 10 dicembre 2018 15.14
A cura di Gianluca Battista
Tanto tuonò, che piovve.

In una giornata improvvisamente diventata uggiosa è forse il caso di scriverlo, visto che gli studenti del Liceo "Matteo Spinelli" erano oggi a Bari per manifestare davanti al Palazzo della Città Metropolitana per la mancata partenza dei lavori all'interno di due aule dell'istituto, da cui si erano staccati calcinacci alcuni anni fa.

Con loro, a protestare, c'erano anche il Sindaco, Tommaso Depalma, l'Assessore comunale alla Politiche Educative, Michele Sollecito, i Consiglieri Nunzia Fiorentino e Daniele de Gennaro di PrimaVera Alternativa, insegnanti e rappresentanti dei genitori.

La matassa pare essersi sbloccata nel corso della mattinata, quando una delegazione, guidata dal primo cittadino, Tommaso Depalma, è stata ricevuta dal Consigliere metropolitano con delega in materia di Programmazione della rete scolastica, Vito Lacoppola, il quale ha rassicurato studenti, docenti, amministratori giovinazzesi e rappresentanti dei genitori sulla partenza dei lavori per lunedì prossimo, 17 dicembre.

«Oggi eravamo tutti uniti, lì sotto la Città metropolitana di Bari, per manifestare il nostro disagio - ha commentato il rappresentante degli studenti del Liceo, Domenico Goffredo -. Non posso che elogiare la compattezza venutasi a creare tra studenti,genitori, professori e dirigente, ma sono stato lieto di avere tra le nostre fila anche il Sindaco, Tommaso Depalma, il Vicesindaco Michele Sollecito e i Consiglieri Daniele de Gennaro e Nunzia Fiorentino.

Una nostra delegazione - ha raccontato - è stata ricevuta dal Consigliere Lacoppola, il quale insieme ai suoi dirigenti ha individuato in lunedì prossimo la data di inizio lavori. Questi ci hanno spiegato quanto l'iter burocratico sia lungo - è stata la chiosa - e li ringrazio per la disponibilità che hanno dimostrato».

Ora gli studenti, come ci hanno ribadito, «vogliono i fatti», che quindi la parola data venga mantenuta e che si ricominci a parlare di didattica e non più di interventi e cantieri.