La moglie di Marco de Benedictis: «Chi ha visto si faccia avanti»

Appello ai testimoni dello schianto lungo la strada statale 16 bis costato la vita al 39enne

venerdì 21 ottobre 2016 14.34
A cura di Nicola Miccione
«Vi prego, aiutateci a capire la dinamica dei fatti». È un appello dettato dal dolore e dalla voglia di verità quello lanciato sul proprio profilo Facebook da Sabina Messere, moglie di Marco de Benedictis, il 39enne rimasto vittima il 15 ottobre scorso del terribile incidente stradale avvenuto sulla strada statale 16 bis.

L'uomo, padre di due figli di 11 e 13 anni, viaggiava in direzione sud quando, stava percorrendo a bordo del furgone aziendale (un Ford Transit, nda) l'arteria stradale, in direzione Bari. Improvvisamente, all'altezza dello svincolo Pozzo Rosso, ha perso il controllo del mezzo, ribaltandosi e uscendo fuori strada.

A quell'ora la strada statale 16 bis non era molto trafficata e quindi nell'incidente non sono rimasti coinvolti altri veicoli. Purtroppo l'urto, per il 39enne, si è rivelato fatale. L'uomo ha perso il controllo del mezzo che, dopo essersi ribaltato, ha terminato la propria corsa contro il guardrail.

Sul posto sono arrivati i sanitari del Servizio 118, allertati da un automobilista di passaggio, che hanno cercato di rianimarlo, dopo averlo tirato fuori dall'auto dai Vigili del Fuoco, ma inutilmente: le ferite riportate a causa del violento impatto si sono rivelate troppo gravi e per lui, rimasto schiacciato tra le lamiere del mezzo, non c'è stato più nulla da fare.

Ai Carabinieri ed alla Polizia Stradale, sul posto per i rilievi e la ricostruzione del sinistro, è demandato il compito di ricomporre l'esatta dinamica, resa più difficile dall'assenza di testimoni. «Vi prego, - scrive la donna - chiunque abbia visto cosa sia successo a mio marito Marco il 15 ottobre si faccia avanti, anche in forma anonima».

«Vi prego, aiutateci a capire la dinamica dei fatti. Condividete il più possibile il mio post e per qualsiasi segnalazione - è l'invito conclusivo della donna - inviate un messaggio oppure rivolgetevi ai Carabinieri. Grazie».