Il Rock Festival va in esilio

L'associazione Tressett risponde ai tagli organizzando la kermesse fuori città

mercoledì 10 giugno 2015 17.54
A cura di Giuseppe Dalbis
La sedicesima edizione del Giovinazzo Rock Festival non si svolgerà nell'area mercatale. A comunicarlo è stato Tommaso Bonvino, presidente dell'associazione Tressett, in una conferenza stampa convocata ieri pomeriggio all'esterno dello spazio tradizionalmente utilizzato dalla manifestazione. Per la precisione dove un paio di anni fa fu collocato il cartello "Città d'Arte e di Musica", che oggi ha il tono della beffa per gli organizzatori del GRF.

«Abbiamo presentato il progetto a febbraio come previsto - ha raccontato Bonvino -, poi un mese fa ci è stato comunicato telefonicamente e in maniera sbrigativa che il contributo comunale sarebbe stato di 3.000 euro (senza SIAE e aiuti tecnici), ovvero un terzo rispetto alla scorsa estate e non un 20% in meno che sarebbe stato tutto sommato accettabile. Ne abbiamo discusso con l'Assessore Paladino, la quale, dopo alcune verifiche terminate ieri, ha confermato la cifra. Avremmo potuto fermarci un anno ma abbiamo deciso di proseguire, forse per sfida, per provocazione o forse per lanciare un messaggio».

Il Giovinazzo Rock Festival si farà dunque ma fuori dal territorio giovinazzese. Secondo le indiscrezioni, non confermate in attesa di comunicazioni ufficiali, il GRF si svolgerà a cavallo tra luglio e agosto a pochissimi chilometri più a nord dell'ormai ex location. La nuova ambientazione consentirà agli organizzatori di terminare le serate oltre la mezzanotte e quindi di inserire più band, replicando comunque la formula ormai collaudata.

«Il nostro festival, iscritto all'Albo Regionale dello Spettacolo, è uno dei pochi a vincere i bandi europei e di Puglia Sounds - ha ribadito il Presidente dell'associazione Tressett -. Nacque con l'obiettivo di offrire un palco a chi non aveva grandi possibilità per esibirsi e con gli anni è cresciuto, sostenuto dall'Amministrazione guidata da Antonello Natalicchio che veniva persino a fare il volontario perché conscio delle ricadute sullo sviluppo del paese. Tommaso Depalma è partito bene nell'anno di Caparezza, poi ci ha fatto mancare il service, ha ridotto i fondi… fino alla proposta irricevibile di quest'anno».

«La cifra offerta - ha proseguito - è pari a quella del 2004 per cui la tre giorni avrebbe dovuto fare un salto indietro di undici anni! Eppure il Giovinazzo Rock ha portato tra i 5 e i 20mila spettatori a serata, con vantaggi economici e turistici per la comunità. Ha fatto venire artisti famosissimi come Caparezza, Giuliano Palma, Nada, Bandabardò e Marlene Kuntz, oltre a numerose testate che hanno dato risonanza al nome della città. È diventato un evento conosciuto in ambito internazionale per il connubio vincente tra proposta artistica, gratuità, bellezza del territorio ed adeguatezza del grande spazio faticosamente attrezzato».

«Improvvisamente per una scelta dell'Amministrazione viene tentato il boicottaggio ma soprattutto un torto nei confronti di un'intera comunità. Di fronte a questa beffa - ha concluso - noi non ci stiamo e chiediamo il contributo di idee, fattivo o economico a chiunque abbia voglia di lavorare con noi e con le altre associazioni che già avevano scelto di collaborare».

Il Giovinazzo Rock Festival dunque, anche se rivoluzionato, si farà nonostante tutto e sarà "fuori dal comune"… in tutti i sensi.