Il PD in piazza: «La disavventura Depalma purtroppo continua»

Ieri sera comizio tutto all'attacco sui primi due mesi della nuova Amministrazione

lunedì 28 agosto 2017 03.56
A cura di Gianluca Battista
Comizio a più voci, ieri sera, del Partito Democratico in piazza Vittorio Emanuele II. Un comizio che aveva come obiettivo primario quello di mettere in risalto le incongruenze della nuova Amministrazione Depalma a circa due mesi dal suo insediamento.

È stato il Consigliere comunale, Gianni Camporeale, a sottolineare come l'avvio del Depalma bis non fosse stato dei migliori, con l'invio di 46 curricula per ricoprire il ruolo da Assessori, «frutto di ipocrisia, visto che la nuova Giunta era esito di giochi politici ed era già decisa».

Camporeale che da più parti è definito "l'uomo dei conti" del PD, ha poi evidenziato quanto emerso nell'ultima assise cittadina dalla presentazione del Rendiconto 2016. Per il Consigliere, «quel documento attesta quanto l'Amministrazione comunale in carica si sia mossa con spregiudicatezza». In particolare, il riferimento è andato ai residui attivi inferiori a quelli passivi per 630.000 euro ed alle spese legali per i molteplici contenziosi in atto, per cui il Comune di Giovinazzo ha già fatto capire che probabilmente non potrà esigere crediti per un importo vicino ai 480.000 euro.

Ed a proposito di contenziosi, Camporeale, nel ricordare i 431.000 euro di spesa corrente anche per incarichi legali nel 2016, ha sottolineato l'assurdità della vicenda di via Marina, con un bando assegnato ed un incarico poi revocato ed una sentenza del TAR Puglia che ha condannato l'Ente di piazza Vittorio Emanuele II a rifondere l'Archeo & Restauri di ben 25.000 euro. «Il costo complessivo dell'intera opera doveva essere di 155.000 euro - ha detto l'esponente PD - e ne sono stati spesi complessivamente già circa 100.000 euro per consulenze varie. Tutti soldi dei cittadini».

Dal palco della piazza, anche Mimmo Brancato ha voluto evidenziare questa vicenda, rimarcando a più riprese, sentenza amministrativa alla mano, quella che i Democratici hanno in più consessi definito una condotta a dir poco superficiale dell'Amministrazione comunale.

Poi la parola è passata ad Antonello Natalicchio che ha ripuntato i riflettori sulla vicenda delle indennità di Sindaco e Giunta, facendo riferimento alle affermazioni del primo cittadino circa la bontà della sua decisione per aiutare i più bisognosi. Una decisione che scavalcherebbe, di fatto, l'Assessorato guidato da Michele Sollecito. Natalicchio ha quindi posto il quesito: «Delle due l'una - ha detto -: o i servizi sociali funzionano, e allora dovete spiegare cosa fa Tom coi soldi, oppure non funzionano e l'Assessore Sollecito dovrebbe dimettersi».

Natalicchio ha poi battuto sull'aumento di tasse (Giovinazzo è il comune della ex provincia con maggiore pressione sui cittadini) e sulla mancanza di una vera progettualità nel settore delle opere pubbliche da parte di Depalma e dei suoi, con un richiamo alla vicenda di via Marina ed a quello che l'ex Sindaco ha definito «l'obbrobrio della ciclovia per Santo Spirito», uniche opere progettate interamente nel quinquennio appena trascorso.

Il passaggio successivo è stato sulle rotatorie e sul possibile arrivo in città di ispettori ministeriali per accertare che siano confacenti alla normativa vigente e all'immobilismo dell'Amministrazione nel trovare soluzioni per l'IVE: «quelle transenne alle vostre spalle - ha detto Natalicchio rivolgendosi ai presenti - sono lì da 5 anni e nulla è stato fatto».

Infine un passaggio su quello che il Consigliere del PD ha definito come un corto circuito dell'informazione locale, che in qualche misura coinvolgerebbe anche la nostra testata ed altre testate locali nell'assecondare la «macchina della propaganda di Depalma ed il suo racconto della realtà». Un'accusa forte che avremo modo di chiarire con lui nei prossimi giorni.

Quel che resta di ieri sera è invece l'impressione di un Partito Democratico voglioso di interpretare al meglio il ruolo di opposizione che è stato assegnato ai suoi rappresentanti nell'assise cittadina. Un'opposizione forte, da dentro il Palazzo, che vigilerà puntigliosamente sull'attività amministrativa e che farà certamente sentire la sua voce e valere le sue ragioni nel corso dei prossimi cinque anni.