Dalla Provincia alla Città Metropolitana

Un incontro per approfondire gli aspetti legati alle competenze degli Enti locali

giovedì 26 febbraio 2015 16.45
A cura di Nicola Miccione
Il disegno di legge approvato definitivamente il 3 aprile dalla Camera dei Deputati ha individuato 9 Città Metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria, cui si aggiunge la Città Metropolitana di Roma capitale.

E proprio alla luce degli ultimi aggiornamenti in merito alla cancellazione della Provincia di Bari ed alla conseguente istituzione della Città Metropolitana di Bari in quanto organismo di Area Vasta, la segreteria provinciale del Partito Democratico, in collaborazione con Avviso Pubblico e l'associazione "La città partecipa", approfondirà in un incontro pubblico previsto per domani pomeriggio, alle ore 18.30, presso la sala San Felice, gli aspetti e i nodi legati alle competenze degli Enti locali e al ricollocamento dei funzionari provinciali, costretti a migrare presso altre pubbliche amministrazioni.

Il consigliere comunale Cosmo Damiano Stufano, coordinatore regionale di Avviso Pubblico, ne discuterà insieme ad Antonio Decaro, sindaco della Città Metropolitana barese a cui Giovinazzo deliberò tempo fa l'adesione, al delegato Alfonso Pisicchio, il quale per il neonato Ente si occuperà di Bilancio e Programmazione Economica, a Giuliano Palagi, esperto dell'Unione delle Province Italiane, a Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto, e a Giuseppe Valenzano, delegato alla Formazione Professionale e al Lavoro della Città Metropolitana.

«Abbiamo organizzato quest'incontro - spiega il consigliere comunale Stufano - perché vorremmo vederci chiaro soprattutto rispetto alle ricadute che questa trasformazione avrà sui 41 comuni della provincia di Bari. Quale sarà la partecipazione, il contributo, che i singoli comuni potranno dare al buon funzionamento di questa neonata amministrazione di coordinamento. I nodi da sciogliere restano, sebbene in Puglia vi sia la massima operatività dell'osservatorio regionale preposto a risolvere nel migliore dei modi possibili le criticità emergenti».

«Nello specifico mi riferisco al trasferimento delle competenze e delle funzioni ed al nodo delle risorse in mobilità. La ricerca di una soluzione è diventata impellente in quanto entro fine marzo si dovrebbe dare attuazione alla legge Delrio, ma incombe la legge di stabilità che prevede un ulteriore taglio agli enti locali, e il cosiddetto Jobs Act che ha congelato la posizione dei centri per l'orientamento, che era in capo alle province».

Nel dibattito di domani sera, dunque, si discuterà delle risorse umane, dei tagli previsti con la legge di stabilità e dell'attribuzione delle funzioni. Insomma si parlerà del futuro dei governi delle grandi città, un tema rilevante per il paese e per la realizzazione del federalismo, ma che per diversi ordini di ragioni continua a rimanere sullo sfondo.