Continuano i roghi e l'abbandono di rifiuti nell'agro di Giovinazzo

Tante le denunce dei lettori, stanchi di una situazione in cui le istituzioni sembrano latitare

venerdì 12 novembre 2021
A cura di Gianluca Battista
Continuano ad arrivare alla nostra mail redazionale le denunce di tanti lettori sulla situazione nelle campagne e lungo le arterie extraurbane che conducono a Giovinazzo. Rifiuti e roghi tossici serali che non lasciano tranquilli né i cittadini (l'olezzo arriva nitidamente sino al centro abitato), né gli agricoltori perbene, che da anni tentano invano di contrastare da soli l'abbandono indiscriminato.

«Molto spesso - ci scrive un attento lettore - soprattutto quando soffiano brezze di terra, dal tramonto fino alle prime luci del mattino si sente nel centro abitato, in particolar modo nei quartieri limitrofi alle campagne, odore di bruciato non di rami o legna (piacevoli da sentire) ma di plastica o gomma data alle fiamme».

La denuncia è comune a tante altre segnalazioni ed il fenomeno non può più essere ignorato. Si lasciano rifiuti e qualcuno (speriamo non altri proprietari di fondi scellerati) li brucia, con un'alta probabilità di inquinamento delle falde acquifere e di contaminazione del terreno. Giovinazzo non è la Terra dei Fuochi (nel casertano, ndr), come non lo è la vicina Terlizzi dove i roghi sono ancor più frequenti, ma si tratta di allarmi che continuano a suonare da tempo, senza che nessuno faccia nulla a livello istituzionale.
Tommaso Depalma, sindaco di Giovinazzo, aveva ottenuto che l'ANCI Puglia si facesse portavoce con la Città Metropolitana e la Regione Puglia di questa incresciosa situazione, ma dagli enti sovracomunali sinora sono arrivati solo tanti buoni propositi.

Il problema dei rifiuti abbandonati e talvolta bruciati nelle campagne del Barese accomuna diverse località e da soli gli amministratori locali, vista la vastità del problema, possono davvero poco.

Si resta basiti nel vedere il lungo tappeto di immondizia sul ciglio delle strade provinciali 107 ed 88, che conducono rispettivamente a Terlizzi e Bitonto, ed anche nella zona dello svincolo della statale 16 bis di Cola Olidda, al confine con Molfetta, lo spettacolo non è dei migliori. E dopo gli interventi comunali, torna tutto come prima in poche settimane.

L'appello dei lettori è dunque alla Polizia Locale, affinché grazie al drone in dotazione scopra sempre più queste mini-discariche che avvelenano colture e falde, di cui spesso i responsabili sono o ditte edili senza scrupoli o persone assoldate per smaltire elettrodomestici, scarti di lavorazioni in appartamenti e di arredo d'interni sotto pagamento. All'uopo servirebbe anche dotarsi di una termocamera, che a sera possa individuare i roghi tossici che, con periodicità impressionante, si ripetono.

Le iniziativa portate avanti da associazioni ambientaliste, prima fra tutte la volitiva 2hands Giovinazzo, non bastano, non devono bastare. Contrasto, prevenzione e una nuova cultura ambientale sono le strade da battere per ridare dignità ad un territorio sfregiato. Non bastassero la bomba ecologica della discarica dismessa di San Pietro Pago ed i patemi per le ex AFP a far perdere il sonno, da tempo c'è da far fronte anche a queste pratiche delinquenziali.

Sotto il nostro articolo alcune foto scattate tra Giovinazzo e Bitonto.


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