Cava scarti edili, le opposizioni: «120mila motivi per dire no!»

Il documento ufficiale di PVA, PD, SI e Articolo 1

lunedì 2 marzo 2020
Continua la querelle sulla cava di scarti edili che potrebbe sorgere nell'agro di Giovinazzo. Il 6 marzo ci sarà una conferenza ad hoc delle opposizioni che tornano sulla vicenda e rispondono alla nota della maggioranza da noi pubblicata sabato scorso. E lo fanno con un post che è divenuto un comunicato. Ecco il testo integrale.


«Grazie al decisivo parere favorevole espresso dal Comune di Giovinazzo, nelle nostre campagne potrebbe presto sorgere un mega-impianto in grado di trattare 120.000 tonnellate all'anno di rifiuti speciali.
Un impianto su cui si esprime ferma contrarietà per le seguenti motivazioni:
1) il Comune di Giovinazzo ha espresso un incondizionato parere favorevole alla variane urbanistica in zona agricola senza aver informato la cittadinanza giovinazzese (alla faccia della tanto decantata, ma mai praticata democrazia partecipata!);
2) il parere favorevole espresso dal Comune di Giovinazzo non è stato preceduto da una delibera del Consiglio comunale (unico organo con competenza in materia di varianti urbanistiche);
3) il mega impianto approvato sorgerà a pochi metri dalla discarica di San Pietro Pago, ad oggi sequestrata nella quasi totalità dei lotti per dispersione di percolato e senza gestore da oramai tre anni;
4) come argomentato dalla Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio della Regione Puglia nel proprio atto di diniego alla realizzazione dell'impianto trattasi di intervento che «(…) risulta in contrasto con le previsioni e gli obiettivi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR)»;
- non fornisce alcuna giustificazione circa la fondamentale dedotta connessione tra cava ed impianto a realizzarsi, posto che la cava non è utilizzata ed addirittura si presenta in evidente stato di rinaturalizzazione.
5) la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, anch'essa assolutamente contraria all'intervento, ha ritenuto «non ammissibile» il progetto proposto in quanto contrastante con i caratteri originari e le qualità paesaggistiche e produttive dell'ambiente rurale in cui si inserisce >>;
6) la rete viaria della zona della discarica (la stessa interdetta per anni da Depalma!) non permette la realizzazione di un impianto che genera un imponente traffico veicolare sia in entrata che in uscita, per lo più effettuato con mezzi pesanti;
7) l'impianto sarebbe contiguo a quella Lama Castello dove migliaia di Giovinazzesi sognano di veder sorgere un parco naturalistico ed in una zona agricola destinata alla produzione di olio di qualità.
Di questo e molto altro parleremo nella conferenza cittadina convocata per venerdì 06 marzo 2020, alle 19.00, presso la Sala San Felice!
Nell'assordante silenzio e nella complice assenza dell'amministrazione Depalma – Iannone a tutti i lavori della conferenza di servizi in cui si autorizzava questo impattante impianto, sono stati enti sovra-comunali (Regione e Soprintendenza) a difendere il nostro territorio!».


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