A Giovinazzo i primi vaccinati con Johnson & Johnson

Il racconto di Anna Milone e Leonardo Caravella

martedì 4 maggio 2021
A cura di Gabriella Serrone
Anche Giovinazzo ha i suoi primi vaccinati con il Jenssen, il ritrovato della Johnson & Johnson a dose unica.

Sono proseguite anche nel fine settimana scorso le somministrazioni all'interno del PalaCozzoli di Molfetta, Punto Vaccinale di riferimento per i cittadini giovinazzesi. Tra di essi anche Anna Milone e Leonardo Caravella, che il 1° maggio scorso si sono recati nel comune limitrofo per la prima dose di vaccino. Sono due coniugi 71enni, nati nel giugno del 1950, a pochi giorni l'uno dall'altra. Lei la conosciamo anche per le sue prelibate ricette natalizie, lui per anni è stato punto di riferimento nei raparti di una grossa azienda con sede nell'agro tra Giovinazzo e Terlizzi.

Sono loro a raccontare come è andata.

«Siamo arrivati alle 9.45 poiché avevamo la prenotazione effettuata dal portale La Puglia ti Vaccina alle 9.50 - ha detto Leonardo -. Siamo stati chiamati in orario ed abbiamo trovato personale ben organizzato e preparato. Dopo la prima fase di accoglienza e di anamnesi della nostra situazione di salute, abbiamo avuto accesso ai box dove avvengono le somministrazioni. Tutti in perfetto ordine, per cui davvero devo ringraziare il personale e la ASL Bari per l'impeccabile organizzazione».

«Con nostra sorpresa - ci ha confidato Anna -, ci è stata somministrata la dose unica del Johnson & Johnson (sapevamo delle poche dosi AstraZeneca e immaginavamo ci fosse dato il Pfizer BioNTech) e quindi non dovremo nemmeno fare un richiamo, almeno non nei prossimi mesi».

Dopo un'attesa canonica di un quarto d'ora per comprende bene gli effetti del vaccino, ai due coniugi di Giovinazzo è stato consegnato il promemoria dell'avvenuta somministrazione ed anche il documento (una sorta di green card) che attesta il completamento del ciclo vaccinale.

E gli effetti?

Anna ci ha confidato di «un indolenzimento al braccio in cui mi è stato inoculato, ma non ho avuto né spossatezza né febbre nelle 48 ore successive». Per Leonardo si è trattato «di un momento atteso da tempo. Non ho avvertito nulla, ma davvero nulla. Sono reduce da un intervento alla colonna vertebrale e questa è stata davvero una passeggiata. Credo - ha quindi concluso l'ex impiegato della Prysmian - che tutti debbano comprendere l'importanza quasi storica di questo passaggio e vaccinarsi. È un atto liberatorio per noi stessi e d'amore per chi ci sta accanto».